Donna che si immerge in mare all'imbrunire in solitudine

Fare silenzio nella mente, come si fa? Cosa significa?

Si tratta di allontanare pazientemente ogni pensiero, ogni ragionamento, ogni previsione o idea che riguardi il futuro.
Escludere dalla mente tutti gli argomenti, i problemi, le tematiche che ultimamente si affollano e si scavalcano nel pensiero.

Silenzio. Niente ragionamenti.

Bandire ogni pensiero che riguarda progetti, previsioni, programmi, schemi.
Stare soltanto fermo, silenzioso e fermo, nel momento presente.
Ci sarà un vuoto intermittente, che rimane per pochi secondi ogni volta che riesci a toglierti dalla mente un pensiero. Subito arriverà un altro ma tu, con calma, lo prendi e lo porti fuori da te.
Ristabilisci il silenzio ogni volta. Via via durerà sempre un po’ di più.

Così io ho scoperto che posso stare sola con me stessa, posso togliere il lavoro del pensiero e restare solamente “io” senza niente altro, senza nemmeno ansie, timori, paure, senza incertezze né desideri né aspettative.

Io con ciò che sono, per ciò che ho dentro di veramente mio, a prescindere dal fuori.
Nessuna richiesta, nessuna risposta da dare, nessuno sforzo; nessun impegno, nessuna difesa.
La Pace, la quiete.

Credo che questo sia il Tempio che il nostro Dio si aspetta di trovare quando viene a trovarci.


AGGIORNAMENTO E PRECISAZIONI

Ricordiamo che  questa breve rubrica si chiama "note pratiche di psicologia", cioè brevissimi accenni generici di tipo psicologico, che nel nostro bollettino hanno anche sfondi edificanti cristiani. Ovviamente essendo semplici "note" non è necessario su queste pagine  un approfondimento specialistico. Tuttavia avendo ricevuto qualche commento preoccupato per l'esistenza di tecniche in uso nello spiritismo che possono assomigliare a questa modalità, ci pare giusto dare un chiarimento: In qs caso non si intende fare un vuoto mentale e basta. Il silenzio nella mente di cui si parla è una piccola fase preparatoria che allontana il disordine e la confusione ma poi, per l'anima che ha fede, accoglie il Signore. La preoccupazione di chi ci ha scritto è legittima, purtroppo vi sono sempre "falsi operai" che usano mezzi fraudolenti per scopi non buoni (Simon Mago -Atti 8:4-25- ne è l'esempio) e questi ingannatori aumenteranno sempre più; tuttavia (faccio un esempio estremo) se  vi sono addirittura strane preghiere nello spiritismo, questo non significa che le preghiere in senso assoluto debbano essere eliminate: dipende da chi le fa, come le fa, a chi sono rivolte  e dove portano. Aggiunge infatti la psicologa Ciampi: "Fare silenzio è uno stato che normalmente cerchiamo quando vogliamo stare in raccoglimento, in ascolto di qualcosa o qualcuno. E’ uno stato che ricerchiamo quando per esempio vogliamo pregare e meditare sulle Scritture. Quella tecnica [che ha indicato la persona che ci ha scritto] è infatti CONTROINDICATA in determinati casi quali: depressione, disturbo borderline di personalità, schizofrenia, stati dissociativi o presenza di traumi pregressi. In questi casi si deve essere molto prudenti nel proporla perché l’io troppo fragile, durante la meditazione può dissociarsi e creare uno scompenso nella persona.   Le tecniche e i metodi  non servono a riempire i vuoti ma a creare lo spazio mentale per accogliere qualcosa. Nel caso della preghiera cristiana, quel “vuoto” raggiunto attraverso “l’allontanare con dolcezza i pensieri” , non è fine a se stesso ma viene creato per accogliere Dio, affinchè la nostra mente non continui ad essere distratta da altre cose che non sia la preghiera o la Parola.  Ciò che intendo è che l’obiettivo è sgombrare la mente dalle preoccupazioni e dalle ansie.  Non serve demonizzare la tecnica. Dobbiamo stare attenti all’uso che facciamo dello spazio mentale che si crea e a cosa entra in quello spazio. Il Male non è lo spazio vuoto che si crea e nemmeno la tecnica per crearlo, ma può esserlo ciò che vi entra.  Qui dobbiamo stare molto attenti e dipende da noi. Permettere a qualcuno di usare la nostra mente, annullare il nostro pensiero e occupare lo spazio della nostra mente, dipende da noi e dalla nostra forza. Ogni tecnica può essere usata bene o male, a fin di bene o di male, come ogni strumento (il cellulare, la televisione, il computer…). Gli strumenti vanno conosciuti, ne va conosciuto bene l’uso e le istruzioni (comprese le controindicazioni e gli effetti secondari); lo scopo deve essere sempre quello della serenità, del miglioramento e della salute, cioè del Bene della persona. Non si deve confondere lo strumento con lo scopo" (Renzo Ronca)

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