1 Canterò la bontà e la giustizia; a te, o SIGNORE, salmeggerò.
2 Avrò cura di camminare nell'integrità; quando verrai a me?
Camminerò con cuore integro, dentro la mia casa.
3 Non mi proporrò nessuna cosa malvagia; detesto il comportamento dei perversi;
non mi lascerò contagiare.
4 Allontanerò da me il cuore perverso; il malvagio non voglio conoscerlo.
5 Sterminerò chi sparla del suo prossimo in segreto;
chi ha l'occhio altero e il cuore superbo non lo sopporterò.
6 Avrò gli occhi sui fedeli del paese per tenerli vicini a me;
chi cammina per una via irreprensibile sarà mio servitore.
7 Chi agisce con inganno non abiterà nella mia casa;
chi dice menzogne non potrà restare davanti ai miei occhi.
8 Ogni mattina sterminerò tutti gli empi del paese
per estirpare dalla città del SIGNORE tutti i malfattori.
Vogliamo prendere questo impegno davanti a Dio?
“Avrò cura di camminare nell’integrità”, ecco il proposito, la seconda promessa che possiamo fare a Dio dopo il primo fondamentale di noi cristiani, cioè di amare il Signore con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutta la mente” (Mt 22,37).
Cosa significa camminare nell’integrità? L’autore del salmo, il re Davide, sa chiaramente cosa fare, quali azioni vanno seguite e quali escludere, cosa e chi avvicinare o allontanare.
Per prima cosa considera l’intimità della propria casa, proprio il luogo più personale e nascosto alla vista, dove si potrebbero celare (e spesso è così) i nostri peggiori comportamenti, le nostre più brutte contraddizioni. “2 Camminerò con cuore integro dentro la mia casa”... Noi sappiamo che lo sguardo del Signore trapassa i muri, le porte, così come le chiusure e i nascondimenti del nostro animo e della nostra mente.
E poi scrive “7 Chi agisce con inganno non abiterà nella mia casa”, scegliamo noi chi far entrare in casa nostra, nella nostra vita, nel nostro cuore.
Dalla casa alle relazioni esterne: “4 Il malvagio non voglio conoscerlo”. C’è una volontà in azione, una selezione delle compagnie, perché non vogliamo essere contagiati dal male, non è intelligente mettersi volontariamente in situazioni critiche.
“5 Sterminerò chi sparla del suo prossimo in segreto”. Certo non è da intendersi letteralmente, è sufficiente evitare ed allontanarsi da chi regolarmente ha atteggiamenti scorretti e sleali.
“6 Avrò gli occhi sui fedeli del paese”: abbiamo bisogno di accompagnarci a persone integre per sostenerci, rafforzarci l’un l’altro. Possiamo contornarci di amici da cui imparare ad essere migliori, che ci confermano nel positivo e nella crescita personale e spirituale.
Davide chiede a Dio “2 Quando verrai a me?”: un po’ forse perchè cerca da Lui sostegno e aiuto per riuscire a perseguire questo importante impegno, un po’ per affermare la necessità della grazia donata che rende possibile la realizzazione di una vita santa. Oppure è un invito a visitarlo, a venire a controllarlo, nella sua vita privata e sociale, per verificare che effettivamente stia mettendo in pratica queste buone intenzioni?
Cerchiamo di vivere tenendo presente questo impegno, sebbene difficile, e soprattutto in modo che una visita inaspettata del Signore ci trovi fedeli e coerenti con questa integrità a Lui gradita.
Gabriella Ciampi