1 Noi ti lodiamo, o Dio, ti lodiamo; quelli che invocano il tuo nome proclamano le tue meraviglie.
2 Quando verrà il tempo che avrò fissato, io giudicherò con giustizia.
3 Si agiti la terra con tutti i suoi abitanti, io ne rendo stabili le colonne.
4 Io dico agli orgogliosi: «Non siate superbi!» E agli empi: «Non alzate la testa!
5 Non alzate la vostra testa contro il cielo, non parlate con il collo rigido!»
6 Poiché non è dall'oriente né dall'occidente, né dal mezzogiorno che viene la possibilità d'innalzarsi,
7 ma è Dio che giudica; egli abbassa l'uno e innalza l'altro.
8 Il SIGNORE ha in mano una coppa di vino spumeggiante, pieno di mistura. Egli ne versa; certo tutti gli empi della terra ne dovranno sorseggiare, ne berranno fino alla feccia.
9 Ma io racconterò sempre queste cose, salmeggerò al Dio di Giacobbe.
10 Stroncherò la potenza degli empi, ma la potenza dei giusti sarà accresciuta.
Il salmista ci offre un salmo che è di lode e di attesa. Mentre offre a Dio gloria e lode, ci parla del tempo che verrà, del futuro giudizio in cui ciascuno riceverà in base a ciò che ha fatto nella propria vita; un futuro che alla luce di Cristo possiamo intendere in modo più completo.
Qualunque cosa agiti la terra, siano vittorie o tribolazioni, oppressioni o pellegrinaggi, sarà Dio a giudicare con giustizia le nazioni, le società, così come a condannare gli orgogliosi e arroganti e a salvare gli onesti, gli umili, i giusti. Inutile auto innalzarsi, credere di avere in mano il potere sugli altri: Dio sarà il giudice finale. Gli increduli berranno dalla coppa del giudizio fino al fondo, alla feccia, dove troveranno la parte peggiore di se stessi.
In senso lato ognuno di noi berrà ciò che nella propria vita ha versato nel calice: i malvagi troveranno la feccia delle loro azioni malvagie, i giusti invece avranno in mano il calice della salvezza eterna, del patto fatto da Cristo, la coppa che contiene il Suo sangue versato per il perdono (Matteo 26:27-28).
Gabriella Ciampi