"1 O voi tutti che siete assetati, venite alle acque;
voi che non avete denaro
venite, comprate e mangiate!
Venite, comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte!
2 Perché spendete denaro per ciò che non è pane
e il frutto delle vostre fatiche per ciò che non sazia?
Ascoltatemi attentamente e mangerete ciò che è buono,
gusterete cibi succulenti!
3 Porgete l'orecchio e venite a me;
ascoltate e voi vivrete;
io farò con voi un patto eterno,
vi largirò le grazie stabili promesse a Davide." (Isaia 55:1-3)
Riflettevo su questo passo e ho notato delle cose interessanti: Il profeta rivolge un appello a tre categorie di persone:
- Gli assetati;
- I poveri;
- Coloro che hanno la possibilità di comprare col frutto delle loro fatiche, e che quindi non sono poveri, ma che acquistano beni non di prima necessità per l’anima.
Mi chiedo: queste tre categorie di persone, all’epoca del profeta, avranno riconosciuto questo appello accorato da parte del Signore per la loro salvezza? D’altronde Isaia si stava rivolgendo in primis a quelli del suo popolo.
Ma oggi, non è lo stesso? Abbiamo tanti assetati, poveri e non, che non riescono a soddisfare il desiderio della loro anima. L’uomo senza la presenza di Dio nel cuore ha sempre lo stesso atteggiamento. Ha sete ma non lo riconosce la maggior parte delle volte, è povero e non si rende conto che c’è un Dio pronto a dargli del cibo gratuito, è superbo e pieno di sé e spende nei piaceri di questa vita pensando di colmare il suo bisogno spirituale.
Da questi versi di Isaia sono stati tratti diversi cantici. In uno di questi c’è scritto.
“Gesù è morto anche per voi, non indurite il vostro cuore più! Perché il giudizio è su di voi, correte a Gesù! Dategli i vostri peccati, la vostra vita salverà. Egli vi farà suoi figliuoli per l’eternità!”
Un cantico evangelico di molti anni fa, che ancora oggi risuona nella mia mente. Ho ascoltato e cantato questi versi per anni, senza mai comprendere la grandezza del significato di quelle parole. Parole d’amore, un richiamo per la mia anima a volgere lo sguardo a Gesù. Un appello a cui ho risposto alcuni anni fa, dopo diversi momenti tormentati.
Signore, fa’ che il mio cuore non si indurisca più all’udire il dolce suono della Tua Parola. A Te soltanto la lode e l’onore in eterno!
V.D.S.