Mare e sole

Già parlammo del primo capitolo della lettera ai Colossesi. Riprendiamolo e rileggiamolo tutto. (1)

Abbiamo visto che abbiamo validi motivi per ringraziare sempre il nostro Dio. Il versetto che l’apostolo mette come base per il nostro ringraziamento perenne è questo: ringraziando con gioia il Padre che vi ha messi in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce” (Colossesi 1:12).

Ora fermiamoci sul versetto successivo:

Dio ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio” (Colossesi 1:13)

Guardiamo il tempo usato da Paolo nel verbo liberare: “ci ha liberati”. Un fatto passato, già accaduto.

Può sembrare poco importante invece è fondamentale. La venuta sulla terra di Dio in Cristo ha reso possibile un fatto, lo ha impresso come un timbro indelebile nella storia dell’umanità, nel tempo terreno, prima di Cristo non era così, dopo di Cristo è possibile. Il tempo della grazia/salvezza per l’uomo si basa proprio su questa vittoria di Gesù sul peccato. Lui ha aperto una porta e ci ha indicato una strada che passa per quella porta. Per quanto non possiamo capire cosa siano i principati le potestà le potenze ostili dell’universo, Lui le ha combattute e vinte. Queste forze spirituali avversarie di Cristo vengono definite da Paolo come “potere delle tenebre” in contrasto con la luce della libertà e della verità che proviene dal Signore. Gesù dunque è stato ubbidiente fino alla morte in croce prendendo su di sé la condanna della legge stessa. Dunque quella condanna non c’è più per noi se seguiamo la strada che Lui ci ha indicato. Ha aperto una via nel buio della notte fino all’aurora che già intravediamo. Non c’è più bisogno di cercare di salvarci seguendo regole, dogmi, liturgie pesanti e condanne impossibili da portare; la perfezione non si trova nelle opere. La porta della grazia che ci ha aperto Gesù si apre con un solo atto della mente, con un pensiero di fede. La chiave della porta sta nella semplice fede in Gesù, nel crederGli e nel seguirLo passando quella porta.

Il fatto di essere potenzialmente già liberati dalla potenza delle tenebre, è razionalmente comprensibile subito, ma non sempre lo “facciamo nostro”.

Una cosa è un percorso di fede, come erroneamente noi pensiamo, dove noi siamo il soggetto, decidiamo un giorno di andare in cerca del Signore, studiamo cerchiamo ci affatichiamo e poi perché siamo bravi lo troviamo in qualche scritto o in qualche disciplina spirituale… Una cosa invece è comprendere che non siamo noi che abbiamo scelto il Signore ma è Lui che ha scelto noi (Giovanni 15:16). Cioè il soggetto è Lui. Questo ribalta il nostro modo egocentrico di vedere la vita. Non siamo noi il centro dell’universo, ma Dio è il creatore di tutto dunque anche di noi stessi. Ora cercare Dio affinché noi possiamo giungere alla verità è un concetto orientaleggiante che presuppone un’azione che parte da noi, una perfezione ascetica che raggiungeremmo mediante pratiche di controllo fisico, esercizi continui, abnegazione ecc. Non credo che sia questa la grazia di cui parla Gesù. Non è uno spiritualismo basato su severe regole di vita, ma la semplice scoperta che quello che cerchiamo è già dato. Esiste già. In un certo senso è già in mezzo a noi uomini questo regno di Dio a cui ci siamo tanto attratti (Luca 17:21).

Dio ci ha liberati dal potere delle tenebre...

È come togliere una pellicola che copre la verità; è come aprire una finestra nel buio di una stanza e scoprire con sorpresa che fuori c’è già il sole, ci sono i monti il mare le città…

Dio in Cristo ci ha già liberati; quindi a noi non resta che prenderne atto a godere questa grazia. Se l’accettiamo. Perché Dio riconcilia chi vuole essere riconciliato non chi non vuole: leggiamo infatti leggendo i vv.19 e 20…

Poiché al Padre piacque di far abitare in lui [Gesù Cristo] tutta la pienezza e di riconciliare con sé tutte le cose per mezzo di lui, avendo fatto la pace mediante il sangue della sua croce; per mezzo di lui, dico, tanto le cose che sono sulla terra, quanto quelle che sono nei cieli. (Colossesi 1:19-20) 

... comprendiamo che vengono riconciliate le cose che sono sulla terra e nei cieli, NON le cose che sono sottoterra. Solo chi accetta la luce del Signore, può ritrovare la pace in Dio.

Inoltre notate un’altra cosa: siamo sempre noi a dover essere riconciliati con Dio non è Lui che si deve riconciliare con noi. Dio non è mai nemico, siamo noi ad essere entrati, col peccato antico, nello stato di inimicizia. Gesù prendendo su di sé questa inimicizia e vincendola ci presenta in pace davanti al Padre.

Come eravamo una volta non ci importa più. Adesso siamo nati in una nuova consapevolezza, e vogliamo tornare a Dio. Abbiamo la pace che ci ha donato Gesù nel cuore e lo possiamo fare.

Preghiera familiare di R.R. (prima pubblicazione 2016)


(1) 1:1 Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, e il fratello Timoteo 2 ai santi e fedeli fratelli in Cristo che sono in Colosse: grazia a voi e pace da Dio, nostro Padre. 3 Noi ringraziamo Dio, Padre del nostro Signore Gesù Cristo, pregando sempre per voi, 4 perché abbiamo sentito parlare della vostra fede in Cristo Gesù e dell'amore che avete per tutti i santi, 5 a causa della speranza che vi è riservata nei cieli, della quale avete già sentito parlare mediante la predicazione della verità del vangelo. 6 Esso è in mezzo a voi, e nel mondo intero porta frutto e cresce, come avviene anche tra di voi dal giorno che ascoltaste e conosceste la grazia di Dio in verità, 7 secondo quello che avete imparato da Epafra, il nostro caro compagno di servizio, che è fedele ministro di Cristo per voi. 8 Egli ci ha anche fatto conoscere il vostro amore nello Spirito. 9 Perciò anche noi, dal giorno che abbiamo saputo questo, non cessiamo di pregare per voi e di domandare che siate ricolmi della profonda conoscenza della volontà di Dio con ogni sapienza e intelligenza spirituale, 10 perché camminiate in modo degno del Signore per piacergli in ogni cosa, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio; 11 fortificati in ogni cosa dalla sua gloriosa potenza, per essere sempre pazienti e perseveranti; 12 ringraziando con gioia il Padre che vi ha messi in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce. 13 Dio ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio. 14 In lui abbiamo la redenzione, il perdono dei peccati. 15 Egli è l'immagine del Dio invisibile, il primogenito di ogni creatura; 16 poiché in lui sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla terra, le visibili e le invisibili: troni, signorie, principati, potestà; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. 17 Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui. 18 Egli è il capo del corpo, cioè della chiesa; egli che è il principio, il primogenito dai morti, affinché in ogni cosa abbia il primato. 19 Poiché al Padre piacque di far abitare in lui tutta la pienezza 20 e di riconciliare con sé tutte le cose per mezzo di lui, avendo fatto la pace mediante il sangue della sua croce; per mezzo di lui, dico, tanto le cose che sono sulla terra, quanto quelle che sono nei cieli. 21 Anche voi, che un tempo eravate estranei e nemici a causa dei vostri pensieri e delle vostre opere malvagie, 22 ora egli vi ha riconciliati nel corpo della sua carne, per mezzo della sua morte, per farvi comparire davanti a sé santi, senza difetto e irreprensibili, 23 se appunto perseverate nella fede, fondati e saldi e senza lasciarvi smuovere dalla speranza del vangelo che avete ascoltato, il quale è stato predicato a ogni creatura sotto il cielo e di cui io, Paolo, sono diventato servitore. 24 Ora sono lieto di soffrire per voi; e quel che manca alle afflizioni di Cristo lo compio nella mia carne a favore del suo corpo che è la chiesa. 25 Di questa io sono diventato servitore, secondo l'incarico che Dio mi ha dato per voi di annunciare nella sua totalità la parola di Dio, 26 cioè, il mistero che è stato nascosto per tutti i secoli e per tutte le generazioni, ma che ora è stato manifestato ai suoi santi. 27 Dio ha voluto far loro conoscere quale sia la ricchezza della gloria di questo mistero fra gli stranieri, cioè Cristo in voi, la speranza della gloria, 28 che noi proclamiamo esortando ciascun uomo e ciascun uomo istruendo in ogni sapienza, affinché presentiamo ogni uomo perfetto in Cristo. 29 A questo fine mi affatico, combattendo con la sua forza, che agisce in me con potenza.

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