Albero e tramonto

E non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l'anima; temete piuttosto colui che può far perire l'anima e il corpo nella geenna. (Matteo 10:28)

DOMANDA:

... [Una lettrice ha chiesto un chiarimento sul versetto di cui sopra] 

RISPOSTA:

Spiegazione sintetica della frase:

I discepoli si potevano trovare di fronte a nemici che avrebbero potuto anche ucciderli fisicamente. Il Signore dice di non aver paura di chi può uccidere solo il corpo fisico; piuttosto invece va considerata una potenza più grande, cioè quella di Dio, che non solo può distruggere un corpo fisico, ma anche e soprattutto l’anima. In questo caso la parola “anima” va vista come tutta la nostra natura spirituale in contrapposto alla vita del corpo. Dio, se vuole, può par cessare la vita non solo del nostro corpo fisico, ma anche dell’anima (come gli empi nel giudizio universale). La frase serve a dare una importanza relativa al nostro corpo, alla carne che, in ogni caso, non erediterà la vita eterna; dobbiamo invece preoccuparci della nostra persona spirituale che vivrà nell’eternità. Dice anche: Salmo 118:6 "Il SIGNORE è per me; io non temerò; che cosa può farmi l'uomo?"

La questione dell’”anima nella fossa” e i ragionamenti in merito “alla fossa” che ti hanno fatto non c’entrano in questo passo di cui abbiamo parlato, che si svolge in un’altra prospettiva. Evita di fare questo tipo di questioni con chi usa le parole del Vangelo in forma giudaico-cristiana. Comprendere esattamente cosa accadrà quando moriremo non è alla portata dell’uomo. Ci viene detto quanto basta. Possiamo solo avvicinarci alla dottrina che ci pare più vicina alla nostra fede, che spesso usa dei simboli schematici; però con esattezza nessuno lo sa. Le parole che usiamo per parlare del soggiorno dei morti, della divisione tra buoni e cattivi, geenna, inferno, ecc. sono parole che si prestano a troppi significati diversi. Ritengo non sia essenziale comprendere in modo precisissimo in tutti i particolari quello che riguarda l’al di là. Quello che ci interessa è che Dio ha preparato un luogo un tempo un modo nuovo di essere in quello che chiamiamo eternità, cioè una nuova creazione per quelli che hanno fede per i meriti di Cristo e seguono lo Spirito Santo secondo coscienza. Una frase che io prendo spesso in considerazione è questa: 1Giovanni 3:2 "Carissimi, ora siamo figli di Dio, ma non è stato ancora manifestato ciò che saremo. Sappiamo che quando egli sarà manifestato saremo simili a lui, perché lo vedremo com'egli è."

R.R.

 

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