Luca 19:30: "Andate nella borgata di fronte, nella quale, entrando, troverete un puledro legato su cui NON È MAI SALITO NESSUNO".

Durante un culto con i fratelli abbiamo ascoltato un importante messaggio portato da uno di loro tratto dal libro di Luca al capitolo 19. Il contesto descritto è il momento prima dell'entrata di Gesù in Gerusalemme nel giorno delle palme. 
Da da questo verso è possibile notare con rilievo l'eco di altri due parallelismi scritturali:  il primo lo troviamo in Luca 1:34 quando Maria viene visitata dall'angelo e lei stessa dice di non aver MAI conosciuto uomo ( anche Matteo 1:18- Matteo 1:23) ; l'altro è il sepolcro acquistato per il corpo di Gesù in cui è scritto in Luca 23:53 "Dove NESSUNO ERA STATO ANCORA DEPOSTO".

Questi tre versi insieme descrivono l'unicità del modo con il quale Gesù è venuto, scegliendo una strada MAI calpestata da nessuno: la nascita da una vergine (di umili condizioni) che non aveva MAI conosciuto uomo, l'entrata trionfale da re in sella ad un'asina MAI salita da nessuno (una modalità che nessun re sceglierebbe), e la morte seguita da un seppellimento in un luogo dove nessuno era  MAI stato deposto (una tomba nuova) e dal quale poi sarebbe uscito risorto.

E' così unica ed incredibilmente meravigliosa la parola di Dio, così sottile e profonda da marcare dettagli così importanti che possono parlarci fin nel profondo.

Questi tre parallelismi completano tra loro l'essenza dell'unicità della venuta di Gesù. Ed è proprio per questo che possiamo leggere anche in Ebrei 9 :15:" Per questo egli è mediatore di un NUOVO patto" come anche in Apocalisse 21:5"Ecco io faccio NUOVE tutte le cose", perché la strada che Gesù ha tracciato avrà una meta finale che nessuno ha MAI potuto immaginare e nessuno potrà MAI ricalcare.
Noi credenti viviamo per quella promessa di una cosa MAI vista.

Ludovica Ferrari