La pensione sembra un miraggio, ma un giorno arriverà anche a te. Vuoi capire quanto prenderai? Con questa guida non ti farai trovare impreparato.
La pensione rappresenta un tema cruciale nella vita di ogni lavoratore, tuttavia molti tendono a procrastinare questa riflessione. È fondamentale iniziare a pianificare il proprio futuro pensionistico già da giovani, al fine di ridurre il divario tra l’importo che si prevede di ricevere e quello necessario per mantenere il proprio tenore di vita. Ma come si può stimare l’ammontare della propria pensione?
Per determinare la cifra approssimativa della futura pensione è essenziale considerare due fattori principali: il reddito imponibile sui cui si versano i contributi e l’ammontare complessivo dei contributi versati fino al momento del ritiro dal lavoro. Generalmente, più elevato è lo stipendio, maggiore sarà la somma erogata dall’Inps come prestazione pensionistica.
Quanto andrai a prendere di pensione? Facciamo qualche calcolo assieme
Nel caso specifico in cui lo stipendio sia inferiore alla soglia minima definita per legge (ovvero 1/15 del trattamento minimo), la base contributiva viene calcolata sull’assegno sociale, attualmente pari a 448 euro. Se invece lo stipendio oscilla tra tale soglia e i mille euro mensili, la base contributiva corrisponde all’assegno sociale aumentato dell’80%. Per redditi che superano i mille euro ma non raggiungono i millecinquecentodieci euro mensili (15 volte l’assegno sociale), si applica un incremento dell’80% sull’assegno minimo. Infine, per redditi superiori ai millecinquecentodieci euro mensili ma inferiori a tremilaquattrocentonovantacinque (37 volte l’assegno sociale), la base contributiva rispecchia le retribuzioni effettive maggiorate del 1.5%.
Esistono diverse tipologie di trattamento pensionistico basate sulle retribuzioni percepite durante la carriera lavorativa e sui requisiti anagrafici ed assicurativi posseduti al momento del ritiro:
- Trattamento Pensionistico Requisiti Contributivo: accessibile con almeno 20 anni di anzianità assicurativa (18 anni per le donne) ed età compresa tra i 64 anni e gli 8 mesi ed i 70 anni;
- Trattamento Pensionistico Quota100: ottenibile con almeno 38 anni e 3 mesi di anzianità assicurativa (35 anni e tre mesi per le donne) o età compresa tra i 62 anni ed gli undici mesi ed i sessantasette anni;
- Trattamento Pensionistico Ape Sociale: disponibile se soddisfatti tutti requisiti richiesti dalla Quota100 o dall’Ape Lavoratori Precoci oppure dall’Ape Figli;
- Trattamenti Anticipati Ordinari: erogabili con penalizzazioni se mancano fino ad un massimo di cinque anni alle condizioni della Quota100 o dell’Ape Lavoratori Precoci oppure dell’Ape Figli;
- Pensione Anticipata Vecchiaia: concessa senza penalizzazioni qualora manchino fino ad un massimo di tre anni alle condizioni richieste dalla Quota100 o dall’Ape Lavoratori Precoci oppure dall’Ape Figli.
Comprendere in anticipo questi meccanismi consente ai lavoratori non solo una migliore pianificazione finanziaria ma anche una maggiore consapevolezza riguardo le opzioni disponibili per il proprio futuro pensionistico.