Il termine “linguaggio”, tanto per cominciare, è molto riduttivo, troppo limitato per indicare il modo con cui lo Dio Spirito Santo si esprime.
Per fare un esempio surreale, se noi fossimo lettere dell’alfabeto, “A, C, R…” cosa potremmo fare se qualcuno non ci “impastasse” in mille insiemi che costituiscono le parole?
E anche le parole, prese da sole, cosa potrebbero significare se qualcuno non le sistemasse in modo sapiente le une vicine alle altre in modo da avere significato? E persino i significati, se non avessero una origine ed un fine, a cosa servirebbero da soli?
Ecco, l’inventore del “linguaggio” è Dio stesso, che è un “Linguaggio vivente” vale a dire una comunicazione che cresce senza limiti.
Noi, seguendo certe Sue orme, attrazioni, impulsi, esistiamo, significhiamo; abbiamo un senso solo se lasciamo alla Sua Sapienza la libertà di poterci collocare nella prospettiva Suo meraviglioso progetto fino a che ci saranno “cieli nuovi e terra nuova”. Egli ci dispone nel modo giusto in vista della maturazione dei tempi che Lui solo conosce.
Quando dunque parliamo del linguaggio dello Spirito Santo e cerchiamo di classificarlo per poterlo tradurre come se avessimo un vocabolario, ci comportiamo come se una singola lettera dell’alfabeto volesse da sola capire e organizzare tutta la sintassi.
Dio Spirito Santo è la Parola stessa, o per meglio dire il “Logos”, il Pensiero che attraverso la Parola, viene a irrorare a permeare la nostra mente per aprirla alle Sue comunicazioni.
È per questo che la piccola letterina dell’alfabeto, che siamo noi, così piccola ed insignificante, non potrebbe mai da sola sapere le infinite possibilità che ha il Pensiero-Parola di Dio Spirito santo di potersi esprimere.
Un’altra cosa è sicura: se noi ci avviciniamo umilmente per ascoltare, Lui si farà capire da noi scegliendo il modo a noi più congeniale, più giusto, più diretto e più facile. E certamente il Signore ci conosce e sa come fare visto che ci ha creati.
Questo significa che l’ascolto di Dio “è già dato”, perché il dono dello Spirito Santo è stato concesso a tutti quelli che confidano in Cristo; dunque se è già dato, basta “viverlo” consapevolmente, accostarsi con cuore puro; e Lui come un perfetto insegnante saprà come condurci a tale ascolto, con sensibilità crescente in base alla ns maturità di fede.
Presto il Signore verrà a rapire il rimanente dei Suoi credenti sparsi per il mondo, ma il mondo è, e sarà sempre più, nella confusione per chi è lontano da Dio. Così, cercando di ascoltare lo Spirito Santo, siccome Lo conosciamo poco, potremmo pensare che certe suggestioni, certe emozioni o “voci” siano le Sue, quando potrebbero anche non esserlo. Questo è un problema comune a tutti; tutti quanti potremmo sbagliarci di fronte a certi “messaggi” che ci pare di aver sentito in fondo al cuore o nella mente.
Per prima cosa chiedere sempre a Dio nelle nostre preghiere personali il dono del discernimento degli spiriti;
Per seconda cosa un buon modo per riconoscerLo è riabituarci a questo ascolto, affinare il nostro udito come se ci dovessimo abituare ad un particolare “tono”, un qualcosa che lo sai che è di quella persona e non di un’altra.
Questo si può ottenere leggendo e meditando spessissimo gli insegnamenti biblici, le parole della Bibbia, le espressioni, il senso di quelle espressioni, soffermandoci ora su una frase ora su un’altra. Un ascolto che va ben oltre le parole (ma senza mai cadere nel soggettivismo cioè nell’interpretazione troppo personale o fantasiosa).
Questa assidua lettura è come un orecchio che si abitua ad ascoltare la musica. All’inizio per es quella classica potrà sembrare tutta uguale, ma un poco alla volta, con l’ascolto continuo, certi passaggi musicali saranno inconfondibili e riconoscibilissimi così come l’orecchio allenato sa capire la differenza tra Bach ed Hendel.
Così è la “musica” dello Spirito Santo: comunicazioni perfette, intense, intonatissime tra loro.
Detto in termini fin troppo semplici, ciò che lo Spirito Santo comunica è orientamento, equilibrio, amore verso il Padre e verso il Figlio, amore per la Verità, per la Vita, per il prossimo, edificazione dell’anima nostra, apertura mentale, intermediario verso Dio, ecc
Ciò che NON trasmette è invece confusione, chiusura, tristezza, senso di colpa, paura, angoscia, incertezza, debolezza, ecc.
di Ranzo Ronca
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