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Chi sono i Giganti di cui si parla nel Vecchio Testamento?

Chi sono i giganti di cui parla l’antico testamento? Bella domanda. Credo tuttavia che chi l’ha formulata volesse dire: da dove sono venuti fuori i giganti?

La Bibbia infatti parla di loro come esseri le cui caratteristiche fisiche, in particolare la forza e l’altezza, si distinguevano da quelle della maggior parte della popolazione del nostro pianeta.

Vecchio Testamento, chi sono i Giganti? (IlRitorno.it)

Sull’argomento ci sono varie interpretazioni più o meno valide. La Bibbia, non dà spiegazioni esaurienti ma riporta, accennandoli appena, dei fatti che sono raccontati con dovizia di particolari nei testi di altre civiltà, in particolare di quella dei Sumeri che riportano fatti avvenuti prima e dopo il diluvio in quella regione. Questi racconti sono stati trasmessi attraverso tavolette che formavano la biblioteca di Assurbanipal e che sono state rinvenute nel corso di importanti scavi archeologici.

Queste tavolette erano copie di altre risalenti al tempo dei Sumeri. I patriarchi venivano da quella regione e conoscevano molto bene gli avvenimenti storici fondamentali della loro cultura (l’esistenza dei giganti, il diluvio ecc.) e, se sono stati riportati nella bibbia e nei libri ebraici extra biblici, dovevano avere un fondo di verità che le Sacre scritture, però, inquadrano nell’ottica di Dio e non in quella pagana dei Sumeri.

La bibbia dice che:

“Vi erano i giganti sulla terra a quei tempi, e anche dopo, quando i figli di Dio si accostarono alle figlie degli uomini ed esse partorirono loro (dei figli). Essi sono gli eroi che (esistettero) nei tempi antichi, gli uomini famosi”. Genesi 6:4 [le parole tra parentesi non sono presenti nel testo originale]

Giganti Bibbia (IlRitorno.it)

La parola tradotta con “giganti”, in ebraico è “Nefilim” che a sua volta deriva dal verbo “nefal” che vuol dire “scendere giù”, “venire giù” “discendere”. Per cui la traduzione corretta della prima frase sarebbe:

“A quei tempi sulla terra c’erano coloro che erano scesi giù, e c’erano anche dopo, quando i figli di Dio si accostarono alle figlie degli uomini e queste partorirono loro dei figli”.

Tuttavia il problema non è risolto perché il testo è difficile da tradurre. I significati possibili sono i seguenti:

  1. I figli di Dio (che la bibbia distingue dagli esseri umani) vennero sulla terra e si unirono alle figlie degli uomini che generarono loro dei figli. Quando avvennero queste cose c’erano sulla terra quelli che erano scesi giù.
  2. A quei tempi sulla terra c’erano quelli che erano scesi giù dal cielo (nefilim) e c’erano anche dopo quando loro, che erano i figli di Dio, si unirono alle figlie degli uomini che generarono loro figlioli.

La prima ipotesi è – possiamo dire – del tutto inattendibile; infatti è piena di contraddizioni interne e non è riportata né dalla letteratura Sumero-Assiro-Babilonese, né dai testi ebraici extra biblici. La seconda oltre ad avere una maggiore coerenza interna, trova riscontro in episodi analoghi riportati in civiltà di tutto il mondo, anche se arricchiti di particolari diversi a seconda delle varie culture. Secondo quanto fa intuire la bibbia, dall’unione delle donne terrestri e i Nefilim nacque la razza dei giganti che aveva le caratteristiche genetiche delle due stirpi.

Mi permetto di riportare, a dimostrazione di come questa interpretazione fosse quella accettata dal mondo ebraico, alcuni brani tratti da testi ebraici extra biblici: il libro dei Giubilei, di cui alcune copie furono trovate a Qumram e che è citato da Paolo, Pietro e Giuda in alcuni brani e che potrebbe risalire al 100 a.C. ma secondo alcuni molto prima e che costituirebbe un commento alla Genesi; e il libro di Enoc risalente forse al IV secolo a.C., ma per alcuni molto più antico, di cui il testo ritrovato in Etiopia è il meglio conservato:

“E quando i figli degli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla superficie della terra e furono loro nate delle figlie, avvenne che gli angeli di Dio le videro in un anno di questo giubileo, e si accorsero che erano belle a vedersi. E se ne scelsero alcune come mogli, e queste generarono loro dei figli, e costoro furono i giganti.” (Libro dei Giubilei 5:1)

“Dopo che i figli degli uomini si furono moltiplicati, nacquero loro in quel giorno belle e amabili figlie. Ma quando gli angeli, i figli del cielo, le videro, furono presi dal desiderio per esse e parlarono fra loro: ‘Orsù, scegliamoci delle mogli tra le figlie degli uomini e generiamoci dei figli’. Ma Semjasa, il loro capo, disse loro: ‘Temo che se compirete una tale azione solo io pagherò per questa grave colpa’. Ma tutti gli risposero dicendo: ‘Tutti noi pronunceremo un unico giuramento e ci obbligheremo l’un l’altro con voti a non rinunciare a questo piano, ma a condurre a termine con determinazione questo impegno’. E giurarono tutti assieme e si obbligarono l’uno con l’altro con voti. Erano in tutto duecento…” (Libro Etiopico di Enoc 6:1-6)

“Costoro e tutti gli altri con essi si presero delle mogli. Ciascuno di loro se ne scelse una e cominciarono a frequentarle e a contaminarsi con esse…” (Libro Etiopico di Enoc 7:1)

“Molti angeli di Dio si unirono a donne e generarono figli orgogliosi, disprezzanti ogni virtù, pieni di fiducia nella propria potenza; le stesse cose che i Greci attribuiscono ai giganti sono tramandate a proposito di costoro”. (Giuseppe Flavio – Antichità Giudaiche, Libro 1:73)

Gli stessi testi specificano che gli angeli scesi sulla terra (Nefilim) dopo aver violato la loro legge insegnarono agli uomini ogni sorta di ingiustizia e che i loro figli si diedero al peccato riempiendo la terra di malvagità.

Dio, per questo, punì gli angeli rinchiudendoli in antri tenebrosi:

“(Dio) si adirò grandemente con gli angeli che aveva mandato sulla terra. E comandò di estirparli da ogni sovranità, e di legarli nelle profondità della terra, ed ecco: essi sono legati là, nel suo mezzo, e sono rimasti soli.” (Libro dei Giubilei 5:6)

Questa ultima citazione tratta dal libro dei Giubilei, ampiamente diffuso al tempo degli apostoli, riecheggia nei suoi contenuti nel libro di Giuda:

“Egli ha legato in catene eterne, nelle tenebre, per il giudizio del gran giorno, quegli angeli che non si curarono della loro antica dignità (letteralmente “della loro origine”) ma abbandonarono la propria dimora (lett. “il proprio domicilio”)” (Giuda 6:6)

San Giuda, parla di angeli che abbandonarono la loro dimora celeste e che non tennero in alcun conto la loro origine angelica. Che cosa fecero, l’apostolo non lo spiega, ma se sono stati legati nelle tenebre con delle catene vuol dire che commisero degli atti gravissimi. Si contaminarono con le donne della terra che, discendendo da Adamo, avevano in sé il peccato originale? È molto probabile dal momento che questa era la convinzione dei maestri ebrei fin prima di Gesù.

Come sappiamo la malvagità diffusa dai giganti e dagli angeli profanatori causò il diluvio.

Anche i testi Sumeri, pur se in modo diverso e con una infinità di particolari, ci raccontano di esseri che scesero dal cielo sulla terra. Era una comunità di persone, uomini e donne, che veniva dal pianeta Nibiru e che appartenevano al popolo degli Anunnaki. Erano di proporzioni gigantesche e si stanziarono sulla terra – dicono le tavolette sumere – perché avevano bisogno dell’oro. Secondo questi racconti, sia gli uomini che le donne Anunnaki, si unirono agli esseri umani ed ebbero dei figli. Secondo alcuni, gli Anakim, di cui parla la bibbia, sarebbero i discendenti degli Anunnaki di cui Anakim sarebbe la traduzione ebraica.

Per concludere possiamo dire che:

  1. Probabilmente degli esseri celesti scesero in tempi remoti sulla terra e contravvenendo al loro codice d’onore si unirono con i terrestri contaminati dal peccato
  2. Ebbero dei figli che furono i giganti di cui parlano le antiche cronache
  3. Furono puniti da Dio per la loro malvagità e rinchiusi nelle tenebre nell’attesa del giudizio finale
  4. Questi angeli non sono gli angeli di Satana. I primi sono tutt’ora prigionieri e in catene, gli altri no. Inoltre i primi infangarono la loro dignità celeste, Satana invece tentò un colpo di Stato, volendo “salire al di sopra delle stelle di Dio”. (Isaia 14:13)

Come ho già detto, quelle presentate sono delle ipotesi molto credibili e probabili, suffragate da una letteratura antica di secoli, ma non rappresentano una certezza.

Redazione

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