Esiste l’Inferno ed è davvero la morte dell’anima? Andiamo a scoprire qualcosa più da vicino in merito.
Sicuramente si tratta di un argomento avvincente.
DOMANDA: Innanzitutto grazie per l’ampio trattato sull’argomento “inferno” che avete inserito nel periodico. Nonostante le valide affermazioni pur tuttavia rimango della mia idea che un luogo di punizione eterna ci sia anche per una questione di logica: un uomo (o donna) che per tutta la vita rifiuta di accettare il Cristo quale Signore e Salvatore alla fine viene distrutto. Non esiste più, allora, che vantaggio ha chi ha accettato Cristo (e magari nella vita si è privato di tante cose pur di piacere al Signore) se poi chi non lo accetta semplicemente non c’è più? Tu mi dirai: – Ma il secondo gode per l’eternità il favore e presenza di Dio -. E io ti rispondo: – E allora? Il primo non sente più nulla, quindi non soffrirà né gioirà ! –
Risposta del prof Roberto Sargentini:
Gesù, parlando ai discepoli, afferma che l’anima sopravvive alla morte del corpo:
“E non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l’anima….” (Mt 10:28)
L’anima, sebbene sopravviva alla morte del corpo, non è immortale ma mortale. Questo lo afferma Gesù:
“…temete piuttosto colui che può far morire l’anima e il corpo nella geenna”. (Mt 10:28)
L’anima, tuttavia, è di una sostanza tale che non può essere uccisa dall’uomo, ma soltanto dal fuoco della Geenna acceso da Dio. Che i malvagi saranno distrutti totalmente, corpo e anima, lo asserisce il verbo greco “apollumi” che non significa uccidere come è stato tradotto, ma annientare, disintegrare, annichilire.
I malvagi, Satana, la morte e il male saranno distrutti nella loro interezza fisica e per sempre:
“Il mare restituì i morti che erano in esso; la morte e il soggiorno dei morti restituirono i loro morti; ed essi furono giudicati, ciascuno secondo le sue opere. Poi la morte e il soggiorno dei morti furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la morte seconda, cioè lo stagno di fuoco. E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco” Ap. 20:13-15
Lo stagno di fuoco
È importante notare che lo stagno di fuoco, cioè la Geenna, è definita “morte seconda” per distinguerla in modo chiaro dalla prima morte. Con la prima morte muore solo il corpo ed è possibile la resurrezione, con la morte seconda tutto viene annientato, non c’è più nulla da resuscitare, il male, la morte, Satana e i malvagi sono scomparsi per sempre e non possono più tornare.
Tuttavia non si deve pensare che i dannati se la caveranno a buon mercato. Gesù stesso ci fa sapere che la punizione dei malvagi non sarà uguale per tutti:
“Perciò, vi dichiaro, nel giorno del giudizio la sorte del paese di Sodoma sarà più tollerabile della tua (di Capernaum)”. Mt. 11:24
“Quel servo che ha conosciuto la volontà del suo padrone e non ha preparato né fatto nulla per compiere la sua volontà, riceverà molte percosse; ma colui che non l’ha conosciuta e ha fatto cose degne di castigo, ne riceverà poche. A chi molto è stato dato, molto sarà richiesto; e a chi molto è stato affidato, tanto più si richiederà.” Lc 12:47,48
Inoltre la punizione avrà una durata diversa:
“Poiché, ecco, il giorno viene, ardente come una fornace; allora tutti i superbi e tutti i malfattori saranno come stoppia. Il giorno che viene li incendierà», dice il SIGNORE degli eserciti, «e non lascerà loro né radice né ramo.” Ml 4:1
“E il diavolo che le aveva sedotte fu gettato nello stagno di fuoco e di zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta; e saranno tormentati giorno e notte, nei secoli dei secoli”. Ap 20:10
Se da una parte ci saranno delle persone che bruceranno come stoppia ricevendo una punizione più o meno rapida, dall’altra ce ne saranno altre che bruceranno per un tempo molto lungo prima di essere annientate per sempre. Questo avverrà in proporzione alla gravità delle loro colpe. Satana, la bestia, il falso profeta che sono stati gli artefici di ogni male, bruceranno “nei secoli dei secoli. Questo era anche il pensiero della comunità degli Esseni
L’espressione ebraica “saranno tormentati nei secoli dei secoli” può avere vari significati a seconda del contesto in cui si trova: può significare “saranno tormentati per l’eternità”, oppure “per un tempo molto lungo” oppure “le conseguenze del loro tormento saranno eterne, definitive”. Il testo in questione si attaglia a tutte e due gli ultimi significati. La punizione sarà molto, molto lunga e le conseguenze saranno definitive ed eterne. È lo stesso tipo di espressione che troviamo in Giuda verso 7
“Allo stesso modo Sodoma e Gomorra e le città vicine, che si abbandonarono, come loro, alla fornicazione e ai vizi contro natura, sono date come esempio, portando la pena di un fuoco eterno.” Giuda 7
Come tutti sappiamo, Sodoma e Gomorra non stanno ancora bruciando e da secoli. Dove sorgevano le due città non arde un fuoco che non si spegne mai. Il versetto vuole dire che il fuoco che le ha colpite le ha distrutte per sempre, le sue conseguenze sulle due città sono state definitive. La stessa cosa accadrà a Satana, al falso profeta, alla bestia e a molti dei malvagi.
È fondamentale capire che Dio e Gesù non ci prospettano una sofferenza eterna contrapposta a una felicità eterna, ma una morte definitiva ed eterna contrapposta a una vita definitiva e eterna e ad una restaurazione eterna del nostro pianeta, del nostro corpo e della nostra anima. E, certamente, Dio ci promette una anche una gioia eterna con Lui.
Questo è quanto insegna la parola di Dio.