Sulla montagna

(Continua da: SUICIDIO: INGANNO DELL’UOMO E DOLORE DI DIO (2° parte) – NO SUICIDIO)


L’inganno del suicidio parte da lontano…

Io credo questo: chi pensa continuamente al suicidio è già in uno stadio avanzato dell’inganno di Satana, sempre risolvibile, ma comunque da affrontare in maniera seria.

Il diavolo facendo leva sulle reali carenze affettive o ingiustizie o traumi subìti, amplifica le possibili conseguenze negative fisiche e psicologiche, suggestionando e terrorizzando, fino a che la vita del malcapitato diventa di un dolore interiore insopportabile.

Nei casi di suicidio l’ingannatore da molti anni ha lavorato senza che la vittima se ne sia mai resa conto. Il diavolo, seppure maligno e perverso, è un intelligente osservatore dei nostri punti deboli che abbiamo manifestato fin dalla nascita. Ha “testato” per così dire le nostre reazioni emotive di fronte a certi fatti; sa molto bene dunque come potremmo reagire di fronte a certe tentazioni.

Non c’è uno standard ovviamente, perché ciascuno di noi ha dei punti di forza e debolezza diversi da un altro; tuttavia, diciamo che quando il maligno si sente pronto cerca di sferrare il suo micidiale attacco.

Il luogo ed il tempo scelti dal maligno: La tecnica di attacco alla fine è sempre abbastanza simile: Satana deve isolare in qualche modo la sua vittima. Un isolamento da Cristo ottenuto per sfinimento e pessimismo e spesso con un isolamento fisico anche dal suo ambiente, dalle persone care o da fratelli di fede che magari potrebbero dargli aiuto. Possiamo dire che questi lavora “dentro” e lavora “fuori”. “Dentro” perché convince la vittima di essere abbandonata da tutti e anche da Dio (o perché il suo peccato è “troppo grande” e Dio “non può perdonarla”, oppure perché anche se la perdona “tutto si ripeterà sempre uguale”). “Fuori” perché il diavolo sa porre gli inciampi, le piccole amarezze e le incomprensioni col prossimo in modo tale da far avvilire prima e deprimere poi le persone più sensibili che si sentono davvero sole.

Sottovalutazione delle tentazioni nei “media”: attraverso un lento lavorìo, oggi soprattutto in Internet (Web e Social Network) e nella TV, la tentazione di un qualsiasi peccato è vista con leggerezza, quasi una cosa birichina a cui “una volta tanto” non fa male cedere. I maghi, le streghe, il diavolo stesso viene presentato come uno che fa mangiare cioccolatini alle suore, che ti presenta streghe bellissime, che ti fa rubare una boccetta di irresistibile profumo, ecc. Ma non è così. Satana è un assassino (1) e l’uomo è la sua vittima; prima lo uccide spiritualmente (allontanandolo da Dio), poi quando possibile, anche fisicamente (2). Il dipingere il diavolo, la stregoneria e lo spiritismo come cose troppo sciocche per le persone intelligenti o addirittura simpatiche o persino in grado di portare benefici e poteri, sono solo strategie sofisticatissime per entrare nelle vostre case, nella vostra mente.

La base di salvezza per ogni buon cristiano è concentrarsi in Gesù, mettere Dio al di sopra di tutto. Questa è la nostra massima protezione.

Manipolazione dell’”istinto di Dio” – l’idealizzare persone: Sono convinto che sia insita nell’uomo la tendenza a “migrare” verso di Dio. Come l’imprinting del bambino verso la mamma di cui parlammo già. Satana non nega questo istinto che porta alla preghiera e al silenzio per raccogliersi alla ricerca della spiritualità, ma la sfrutta abilmente in innumerevoli modi. Uno di questi è immettere, frapporre, tra Dio e l’uomo una figura intermedia, umana o spirituale: l’idolo. 

Alle persone già credenti il diavolo non dice mai apertamente “non devi credere”, ma ad esempio ti mette in evidenza delle persone che hanno avuto una vita particolarmente carismatica, santa, buona e li eleva a punto tale che ti induce a pregarli. Il gioco è fatto! Satana non ti ha detto non pregare Cristo, però ti mette accanto un culto parallelo che con opere potenti (miracoli veri e propri) aumenta sempre più di importanza, tanto da offuscare o qualche volta superare addirittura quello per Gesù (Madonna, Padrepio, ecc.). Satana ha raggiunto il suo obiettivo lo stesso, passando per una via più contorta infatti il risultato è che tu, comunque, non preghi più Cristo.

In assenza del Signore, Satana manipola i valori: l’umiltà è presentata come debolezza e l’orgoglio come una virtù. La dipendenza da Dio come stupidità ed il credere solo in se stessi come intelligenza. Ecco un altro idolo: sei tu stesso, l’ego, l’io.

Ad altri invece mette in evidenza persone reali: pastori, preti, anziani con un certo carisma… si forma una vera idealizzazione per alcune persone “speciali”. All’inizio Satana incoraggia questo tipo di dipendenza, fa dire a queste persone cose che per te hanno un significato particolare (o almeno così ti fa credere), dalla loro bocca escono insegnamenti profondi, preghiere particolari che ti fanno così bene…  cose che solo quella persona è in grado di capire di te e di dirti…  Satana non lo impedisce anzi aumenta la sua influenza su di te fin a che tu ne dipendi quasi interamente. All’improvviso te lo toglie e/o magari ti scandalizza in qualche cosa in modo da farti crollare non solo verso quel pastore o prete ma anche verso tutta la fede.

Alle persone poco credenti Satana non mette di fronte pastori e preti o santi, ma solo persone. L’ingannatore è abilissimo a farti fare un idolo di tuo figlio, di tua madre, di tua moglie o di tuo marito… o magari solo l’amicizia del collega d’ufficio.

Tu non te ne accorgi ma la tua vita è condizionata da quell’idolatrie che ti sei fatto. Quando te le toglie all’improvviso cadi in una crisi esistenziale profonda. In caso di morte di una persona cara, quando questa era idealizzata o amata più di Gesù, il mondo ci crolla addosso, cadiamo nella depressione e vorremo essere morti pure noi. Diciamo frasi del tipo “perché Dio si è preso lei e non ha preso me?” “come posso vivere io adesso senza di lei?” Noi bestemmiamo senza saperlo. Satana in chi non conosce il Signore amplifica questo annichilimento fino a tentare di distruggere tutta la famiglia.

Le persone molto sensibili sono attaccate da Satana in un modo sofisticato e continuo come fa un tarlo: consuma un poco alla volta le colonne su cu poggia la loro sicurezza e la loro speranza. Come un tarlo che un poco alla volta si mangia i pali di legno, egli colpisce i più delicati delle persone con continue illusioni e continue delusioni in riferimento agli amici, alle persone della famiglia, nel lavoro… le fa sentire sfortunate, frustrate, inutili. La depressione per chi non è forte nella fede è inevitabile. Quando la fede in Dio diminuisce, vengono sballati tutti i parametri di giudizio, come l’autostima, che in questo caso sparisce. Il lavoro più grosso Satana l’ha già fatto. Il resto, il crollo generale, è solo questione di tempo.

La lotta: Vi sono delle lotte interiori, di cui il più delle volte siamo consapevoli, e delle lotte esteriori nei luoghi celesti di cui non sappiamo nulla. Sappiamo però che esistono e che a Satana può essere dato un certo potere. Egli può ritardare una risposta alle nostre preghiere (3) e alle volte sembra vincere. In realtà non è che Satana vince contro il Signore, siamo noi a volte che desistiamo dalla fede lasciando la mano di Dio che ci sostiene nel precipizio del vuoto.

Satana riesce a complicare tutto, a rallentare gli eventi buoni. Lo fa mentre gli angeli ci sono accanto e vigilano attentamente il nostro stato d’animo. Molto spesso il Signore ci manda degli aiuti consistenti che Satana cercherà di impedire o di non farci notare. Nei casi in cui Satana eccede, se la persona (benché presa da disperazione) ha comunque un pensiero verso il Signore, Egli stesso può intervenire con la potenza necessaria per liberare e guarire.

Non occorre una grande forza per vincere Satana, il vincitore è sempre Cristo, l’unica forza richiesta a chi sta male è quella di resistere ancora un po’…  fino a domani. E non è poco. L’idea del domani è lontanissima per chi medita il suicidio per depressione. Dirgli “domani starai bene, si risolverà tutto” equivale a nulla; la sofferenza invece è reale, è nel momento presente; occorre a chi è ingannato dalla suggestione satanica un aiuto concreto e immediato. Forse un medicinale, ma meglio ancora una presenza amica. La vita per lui non si conta più in anni, mesi o giorni, ma a minuti e secondi…  ogni minuto è un’eternità, un macigno che ti schiaccia. Può capirlo solo chi ha provato questo terribile “male di vivere”.  Allora come e cosa fare per aiutare?

 (Continua... la 4° parte uscirà il 17 gennaio 2023) 


(1) “Voi siete figli del diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché non c'è verità in lui. Quando dice il falso, parla di quel che è suo perché è bugiardo e padre della menzogna.” (Giovanni 8:44)

(2) Nel suicidio e nell’omicidio c’è una presenza diretta di Satana, ma la morte “naturale” stessa non è altro che l’indiretta conseguenza del nostro peccato.

(3) “Egli allora mi disse: «Non temere, Daniele, perché dal primo giorno che ti mettesti in cuore di intendere e di umiliarti davanti al tuo DIO, le tue parole sono state ascoltate e io sono venuto in risposta alle tue parole.Ma il principe del regno di Persia mi ha resistito ventun giorni; però ecco, Mikael, uno dei primi principi, mi è venuto in aiuto, perché ero rimasto là con il re di Persia”. (Daniele 10:12-13)

 

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