Scacchi

Il cattivo uso di internet è molto pericoloso per tutti noi e per i nostri figli. C’è un “buco” enorme nell’istruzione, non si capisce bene perché. Del resto non sarebbe difficile rimediare: come una volta esisteva “educazione civica”, riteniamo che sia relativamente facile instituire nelle scuole pubbliche qualche ora di “insegnamento all’uso delle comunicazioni web” o “insegnamento all’uso del mass media” o “insegnamento all’uso di Internet” o qualcosa di simile.

Se nessuno se ne cura potrebbero comunque attivarsi le Associazioni di Volontariato.

Siamo certi che educatori, psicologi, persone del settore farebbero davvero del bene ai ragazzi e agli adulti.

Riportiamo liberamente parte di un articolo trovato nella rete, da cui abbiamo tolto nomi specifici o parti esplicative che emotivamente ci sembravano troppo violente; sarebbe giusto infatti parlarne sempre con una certa cautela per non stimolare nell’ascoltatore giovane la reazione opposta, cioè andare a sperimentare quello che è insano:

"COME FUNZIONANO LE SFIDE SUI SOCIAL NETWORK?" È giusto premettere che bambine/i e giovani sfidano sé stessi e gli altri da ben prima della diffusione delle tecnologie digitali: non è un fenomeno nuovo, soprattutto in adolescenza, quello di volere dimostrare a se stessi e agli altri di essere coraggiosi in situazioni pericolose, di misurarsi con i propri “limiti”.  Con la diffusione dei social media, la natura di queste sfide è caratterizzata da nuove dinamiche: il pubblico è potenzialmente enorme e coloro che partecipano cercano una visibilità (e accettazione) tramite “like” e commenti. Inoltre ogni sfida online viene “registrata”, produce contenuti e video (a volte di natura violenta) che viaggiano nei e tra i social. Contenuti che diventano virali, raggiungono popolarità e il rischio emulazione è molto forte. La pressione tra pari gioca un ruolo importante: imitare e impressionare i propri amici sancisce o rinforza il senso di appartenenza ad un gruppo. È importante riconoscere che le sfide online variano enormemente e non sono tutte problematiche: sono una pratica molto diffusa di produzione e condivisione di contenuti, sono diverse tra di loro e hanno diversi intenti. Ci sono challenge a scopo benefico o a scopo creativo. […] 

"LE CHALLENGE ESTREME E PERICOLOSE: COSA SONO?" Con challenge estreme si intendono le sfide per compiere atti di “coraggio”: "BlackOut Challenge" e "Hanging Challenge", ad esempio, sono nomi di presunte sfide in cui si prevede che “il partecipante” [commetta atti pericolosi in forma graduale crescente n.d.r.]. […] di challenges estreme si parla da molto (ricordiamo tutti il fenomeno Blue Whale) e con esse si intende una pratica che può suggestionare ragazzi e ragazze ed indurli progressivamente a compiere atti di autolesionismo, azioni pericolose […], selfie pericolosi, sino ad arrivare ad atti che comportano il suicidio. Questa suggestione può essere operata dalla volontà di un adulto (o gruppi di adulti) che aggancia via social e induce la “vittima” alla progressione nelle “tappe” della pratica, oppure sui social o gruppi di messaggeria nei quali i ragazzi stessi si confrontano sulle varie tappe, si incoraggiano reciprocamente, si incitano a progredire nelle azioni pericolose […], mantenendo gli adulti significativi ostinatamente all’oscuro. L’effetto emulazione è l’elemento più pericoloso. Per questo occorre parlare di questi fenomeni con attenzione. Ad oggi si conosce poco della reale correlazione tra casi di suicidio e la partecipazione a una challenge.  Quello che sappiamo è che le fragilità della pre e dell’adolescenza sono tante e, a prescindere dalla tecnologia, gli atti di autolesionismo possono essere molto diffusi.» (1)

 R.R.


(1) Tratto da “savethechildren

Sorry, this website uses features that your browser doesn’t support. Upgrade to a newer version of Firefox, Chrome, Safari, or Edge and you’ll be all set.

Questo sito fa uso di cookie per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull'utilizzo del sito stesso.
Proseguendo nella navigazione accetti l’uso dei cookie; altrimenti è possibile abbandonare il sito.