DOMANDA: Leggevo di Cornelio e di Pietro. Secondo me questo significa che non dobbiamo giudicare quelli diversi da noi. Non vuol dire che siamo migliori degli altri se siamo cristiani, musulmani o di altre fedi, siamo tutti uguali davanti a Dio, perché è Lui chi decide se dovremo ricevere la vera vita o no. Tu cosa ne pensi?
RISPOSTA: E’ vero che non dobbiamo giudicare nessuno e che è Dio che sceglie, ma non è vero che tutte le fedi religiose siano uguali davanti a Lui. Questa è una interpretazione ingannevole "new age" che purtroppo si sta consolidando in tutto il mondo.
Spieghiamo meglio: In Atti 10 vediamo l’episodio di Cornelio.
Pietro, come tutti i giudei, riteneva che la salvezza fosse cosa riservata solo ai giudei. Lo Spirito di Dio però gli mostra che è sceso anche su Cornelio, che era straniero. Pietro allora capisce e dice: “«In verità comprendo che Dio non ha riguardi personali; ma che in qualunque nazione chi lo teme e opera giustamente gli è gradito. Questa è la parola ch'egli ha diretta ai figli d'Israele, portando il lieto messaggio di pace per mezzo di Gesù Cristo. Egli è il Signore di tutti.” (Atti 10:34-36) – Questo non vuol dire che davanti a Dio vanno bene tutte le religioni, che tutte le fedi sono uguali. Al contrario dice che Dio può scegliere chi vuole da ogni parte del mondo e riempirlo del Suo Spirito Santo. Ma quelli che Dio sceglie sono comunque persone “che Lo temono, che operano giustamente e che Gli sono gradite”. Tutto questo per mezzo di Gesù Cristo, il quale è Signore di tutti.
Temere Dio e credere in Gesù Cristo ci pare una scelta di fede che non va bene per tutte le religioni; infatti non tutti credono in Cristo.
Essere graditi a Dio poi, indica una scelta personale, un rapporto personale tra noi e Dio in Cristo. Solo Dio, nel tramite dello Spirito Suo, può esplorare i nostri cuori. Cuori che variano da anima ad anima non da denominazione a denominazione.
Il Signore non dona lo Spirito Suo ad una classe di persone privilegiate, come ad esempio solo ai cattolici, solo ai protestanti o solo agli ortodossi, ma entra nei singoli cuori di chi ama. Questi singoli cuori li può scegliere tra tantissime chiese cristiane, ma non è detto che tutti di tutte le chiese cristiane siano a Lui graditi.
L’incontro col Signore, la conversione, il cammino, la "nuova nascita", sono conseguenze di un singolo rapporto personale. Questo rapporto personale poi, proseguendo e maturando, può anche trovare ospitalità in questa o quella denominazione che più è vicina alla maturità che si raggiunge.
R.R.