La caduta di Satana

DOMANDA: Ascoltando il video 143) LA PROGENIE DEL SERPENTE E LA PROGENIE DELLA DONNA; SATANA OMICIDA DAL PRINCIPIO  mi sono venute in mente considerazioni che ho maturato di recente. Per quanto riguarda Satana secondo me si tratta non di un angelo ribelle ma di una volontà precisa di fare a meno di Dio e seguire i propri desideri e la propria natura. E questa volontà siamo noi, è dentro di noi ed è la conseguenza della libertà che Dio ha donato alle sue creature, fra cui l'uomo e gli angeli stessi, colpevoli del fatto di essere stati creati a immagine e somiglianza di Dio e quindi liberi di esercitare la giustizia, come dirà l'apostolo Paolo, e non le proprie voglie a danno del prossimo. Ecco perché si parla di omicidio, di menzogna ed ecco perché Satana non è né onnipotente né onnisciente, perché in realtà Satana siamo noi che nella nostra fragilità e precarietà ci sentiamo invincibili e al disopra di ogni limite ma che in realtà un limite bello grosso ce l'abbiamo e non ci rendiamo conto che non riusciamo a controllare nemmeno un secondo della nostra vita. Confrontando poi i passi in Ezechiele 28 e Isaia 14 mi sembra di scorgere più un lamento dovuto alla caduta di Adamo che la ribellione di un angelo anche se in Ezechiele si parla di un cherubino ma secondo me è più un espressione in senso figurato. Mi piacerebbe sentire una tua opinione se puoi.

RISPOSTA: Pace del Signore, grazie degli apprezzamenti. 

1) Il tuo garbato punto di vista ci riporta a una condizione di base irrisolta: fino a che punto la Bibbia (AT e NT) può essere considerata realistica e dunque letta in modo letterale, e fino a che punto invece possiamo fare il contrario, cioè considerare simbolico quanto leggiamo?

Parliamo allora di tendenze: la tendenza a considerare tutto letterale può essere pericolosa perché ci spinge a fare degli scritti del NT una specie di legge severa inamovibile, pronta a lapidare chiunque sia nel “peccato”, come facevano i giudei nel loro tempo, criticati per questo da Gesù stesso. D’altra parte, la tendenza verso il simbolismo dei contenuti biblici, quando è eccessiva, ci potrebbe spingere a considerazioni personalistiche, a volte troppo filosofiche o psicologiche o fantasiose. Trovare il giusto equilibrio non è facile. Teoricamente ci sarebbe solo un modo, facile a dirsi ma difficile da applicare: la guida dello Spirito Santo. Non c’è una chiesa cristiana che non dica “noi siamo guidati dallo Spirito Santo”; eppure viste le contraddizioni tra le chiese, certo qualcuna lo sarà meno di altre. L’esistenza o meno di Satana come creatura reale è comunque un punto importante e merita senza dubbio una attenta riflessione.

2) Mi diceva una stimata amica psicoterapeuta che le profondità e le altezze dell’uomo possono essere comprese meglio se le dividiamo in LIVELLI. Il livello superiore comprende quello inferiore, ma quello inferiore può non comprendere quello superiore. Credo si possa applicare anche alla spiritualità cristiana. È un poco la teoria delle spirali crescenti di cui ho fatto uso nella spiegazione dell’Apocalisse. Se prendiamo per vere queste ipotesi, allora è probabile che diciamo cose simili, magari espresse a livelli diversi. 

3) Anche se io credo nella esistenza reale di un essere chiamato Satana, e tu non ci credi, vediamo GLI EFFETTI di tali considerazioni: Che l’uomo si comporti male solo perché ha scelto liberamente di non seguire Dio, o che l’uomo si comporti male perché ha fatto la scelta su una tentazione partita da un essere ingannevole, non cambia molto mi pare. Sempre si comporta male. Su questo almeno siamo d’accordo spero. :-)

4) Proseguiamo: vedo che tu credi agli angeli: “…libertà che Dio ha donato alle sue creature, fra cui l'uomo e gli angeli stessi…”  Scusa ma non è forse una piccola contraddizione? Se esistono gli angeli, e se anche questi angeli (come tutte le creature di Dio) possono scegliere, allora esistono anche quegli angeli che chiamiamo “angeli caduti” o “demòni”, giusto? Allora perché non è ipotizzabile che tra loro esista un angelo che abbia più potere sugli altri? Se non credi nell’esistenza di Satana, come mai credi nell’esistenza degli angeli?

5) Solo un piccolo inciso: potrei aver capito male la tua frase “…l'uomo e gli angeli stessi, colpevoli del fatto di essere stati creati a immagine e somiglianza di Dio…” se ti riferivi agli angeli creati anch’essi come l’uomo a immagine e somiglianza di Dio, vorrei sapere da dove lo hai ricavato nella Bibbia. Da come capisco io non c’è scritto che gli angeli siano stati creati con questa somiglianza, a meno che non intendiamo come somiglianza il fatto che sono creature spirituali.

6) Tornando ai demòni o angeli cattivi o spiriti maligni che si infiltrano in qualche modo all’interno dell’uomo, se uno li considerasse simboli, o conseguenze delle nostre scelte all’interno del corpo umano, dovrebbe eliminare tutte le guarigioni degli indemoniati che ha operato Gesù stesso; anche il fatto che a volte chiese a questi spiriti il loro nome mi pare un qualcosa di piuttosto significativo [Luca 8:30 “Gesù gli domandò: «Qual è il tuo nome?» Ed egli rispose: «Legione»; perché molti demòni erano entrati in lui”].

7) Che i demòni (o in qualunque modo tu li voglia chiamare) siano esseri autonomi dotati di volontà, lo si potrebbe capire anche da molti altri riferimenti biblici, prendiamo per esempio questa frase:  Efes 6:12 “il nostro combattimento infatti non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti”

La frase non è periferica, ma centrale in un discorso specifico, e viene detta dall’apostolo Paolo, il quale aveva avuto grandi rivelazioni [2 Cor 12: 2 Conosco un uomo in Cristo che quattordici anni fa (se fu con il corpo non so, se fu senza il corpo non so, Dio lo sa), fu rapito fino al terzo cielo. 3 So che quell'uomo (se fu con il corpo o senza il corpo non so, Dio lo sa) 4 fu rapito in paradiso e udì parole ineffabili che non è lecito all'uomo pronunciare”]; per cui, per la centralità della frase, e per chi l’ha detta, penso che questa affermazione abbia il suo peso, non credi?

Che non riguardino solo il nostro corpo ma esseri autonomi si capisce anche da quel “il nostro combattimento infatti non è contro sangue e carne”.

8) Riguardo a Ezechiele 28 e Isaia 14, in effetti non tutti li interpretano allo stesso modo.

9) Tornando alla tendenza di interpretare in modo simbolico la Scrittura, si può dire che questa potrebbe rischiare di farci dire di tutto;  ad esempio anche sulla croce di Gesù ci sono una infinità di possibilità: morto come uomo? O era un simbolo ed è morto come Dio? Quando ha detto “perché mi hai abbandonato” si è sentito abbandonato realmente o era simbolico e faceva riferimento a un salmo o cosa? Quasi tutti i fatti soprannaturali biblici possono essere discussi rivisti e corretti dal nostro modo di raziocinare, come le piaghe d’Egitto (che potrebbero avere diverse spiegazioni scientifiche), non parliamo poi dell’Apocalisse, da alcuni nemmeno considerata utile; e forse perché no, la resurrezione stessa, per molti mai avvenuta. Voglio dire che questa tendenza al simbolismo, da una parte giustissima, deve tuttavia essere tenuta sotto controllo perché sfugge facilmente e potrebbe presentare all’uomo l’accettazione di qualsiasi tipo di comportamento senza più “peccato”: infatti chi interpreta in modo simbolico spesso ha del peccato un’idea molto teorica e “sociale”, dove ad esempio non fa differenza tra omosessualità per nascita ed omosessualità per vizio, perché tanto, in fondo sarebbe sempre “amore”. L’eccessiva interpretazione simbolica e l’eccessiva interpretazione letterale sono due facce della stessa medaglia stonata. Se interpretiamo tutto, cosa rimane della Scrittura stessa? In fondo, Gesù poteva anche spiegare simbolicamente la salvezza, non c’era necessità di passare per forza dalla croce. Ho avuto modo di leggere scritti di movimenti religiosi moderni pseudo-cristiani (che forse oggi sono diventati chiese, non lo so) i quali dicono che non c’è bisogno del battesimo, che tanto è solo un simbolo e non c’è bisogno nemmeno della Bibbia, perché tanto abbiamo già in noi stessi la verità, perché in ultima analisi, Dio è dovunque e ama tutto. Mah, che dire… sono loro opinioni, non le nostre.

10) Forse il punto è come capire il limite in cui fermarsi nella tendenza alla simbologia interpretativa (e in quella troppo letterale).

11) E torniamo qui ad un tema difficilissimo come la effettiva “nuova nascita”; una esperienza che tutti noi diciamo di aver fatto. Se così fosse dovremmo avere le vele spiegate da uno stesso vento, lo stesso Spirito Santo. Dovremmo avere uno stesso pensiero, una stessa direzione, una stessa fratellanza; cosa che purtroppo non è. Che ci rimane allora se non chiedere sempre in continuazione di essere ogni giorno riempiti da questo Spirito Santo? Solo una trasformazione interiore che viene veramente da Dio ci potrà indicare cosa è conforme alla Sua volontà e cosa invece è troppo conforme all’autonomia da tale volontà, come dice in una delle frasi che considero più significative: Romani 12:1 “Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale. 2 Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà.” 

12) Per concludere in modo facile vorrei riportare UNA SPECIE DI CONSIGLIO che considero saggio, che ho trovato nei commenti di diversi studiosi: quando siamo di fronte ad una interpretazione scritturale che presenta troppi dubbi, pur non scartandola del tutto, la cosa migliore è attenerci al testo biblico così come è stato scritto.

R.R.

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