Caino e Abele: fratelli tanto diversi

DOMANDA: "Come mai Caino ed Abele erano tanto diversi? Abele potrebbe aver avuto dei figli?"

RISPOSTA:

1) Caino e Abele erano entrambi figli di Adamo ed Eva, quindi hanno ricevuto la stessa istruzione dai genitori. Perché così abissalmente diversi?

Se facciamo riferimento alle normali famiglie ci accorgiamo che questa cosa è piuttosto comune: i figli sono individui liberi, e pure se hanno dei tratti di somiglianza coi genitori, capita frequentemente che facciano poi scelte diverse. Anche tra fratelli ci sono sempre state differenze, persino tra gemelli. I motivi (genetici, fisici, psicologici, personali, culturali) sono troppo complessi perché si possano schematizzare.

Biblicamente penso che ci troviamo di fronte ad una specie di “evoluzione della fratellanza” soprattutto nella Genesi (1).  Tra il primogenito ed il secondo figlio c’è come un tema ricorrente, conflittuale, come se Dio volesse dirci qualcosa o mostrarci l’evoluzione e penso anche la soluzione di certe tendenze che troviamo innate, nella vita terrena. L’argomento si ripete con Giuseppe venduto dai fratelli, con il figliol prodigo che viene accettato di mala voglia dall’altro fratello; e persino con i fratelli di Gesù  che all’inizio Gli erano contrari. Se tra Caino e Abele la personalità del secondogenito è appena accennata (Abele significa “soffio” qualcosa di evanescente), tra Giacobbe ed Esaù ci troviamo di fronte a due persone ben distinte con forti volontà, che già nella pancia della mamma sono in conflitto. Una differenza fisica, caratteriale, ideologica, e religiosa che coinvolgerà il padre e la madre e durerà a lungo nella loro vita, fin quasi ad uccidersi (come Caino ed Abele), ma che solo alla fine, poco prima dello scontro, troverà una pacificazione sorprendente, dove entrambi mostrano di aver imparato tanto per quanto riguarda umiltà ed amore.

Più che capire come possa accadere questa differenza tra fratelli, credo che sia bene cercare di capire cosa il Signore potrebbe volerci dire tramite questi fatti: La fraternità è un punto d’arrivo di una lunga strada in cui Dio mette dei segnali per indicare ciò che a Lui è gradito. Che spesso sia il secondogenito (quello che secondo la concezione tradizionale della legge doveva essere “meno”) ad essere alla fine il preferito (quello che è “di più”), potrebbe avere  ha una probabile eco con Israele che sempre si ritiene primo e unico popolo di Dio per diritto e giustizia, soppiantato, “superato” poi dal secondo popolo di Dio. “innestato nella sua radice”, cioè noi chiesa di non-giudei che abbiamo accolto il Cristo. Estendendo il ragionamento si arriva appunto a Gesù (ucciso come chi non ha valore, l'ultimo degli ultimi), che dopo però, come “”secondo Adamo”, diviene il primo dei “nati di nuovo”. Il "Re dei re".

Ma anche questo modo di ragionare non deve diventare un dogma applicabile sempre. Salomone per esempio, diventato re in mezzo a tanti intrighi, ma comunque amato da Dio, da cui ebbe tanta sapienza, alla fine della sua vita dispiacque al Signore per delle scelte sbagliate che portarono la corruzione in Israele e nel suo cuore. Ogni “figlio” può avere tanto ma può perdersi facilmente. Credo che il Signore non ami chi si sente troppo sicuro del suo sentirsi giusto.

2) "Inoltre mi chiedo se Abele, prima di essere ucciso, avesse avuto figli."

In linea di massima noi seguiamo quello che dice la Bibbia e nella Scrittura canonica questa possibilità non c’è.

E’ molto facile che il nostro interesse per ciò che è nascosto, quando va oltre, possa portarci a indagare su fonti esoteriche. Questo è da evitare assolutamente! Ci sono testi occulti di origine satanica che hanno il solo scopo di confondere e instillare dei dubbi sulla veridicità delle rivelazioni divine. Alcuni di questi testi (i cui contenuti probabilmente sono stati ereditati da popoli babilonesi) sono anche stati sparsi e assorbiti in certe tradizioni cabalistiche giudaiche; ad esempio l’idea che Adamo avesse avuto prima di Eva un’altra moglie, poi diventata demone, che avesse avuto con questi, altri figli. Tale fonte demoniaca ha avuto tante ramificazioni anche in tempi recenti dopo lo spiritismo, da far diventare questa figura diabolica simbolo di libertà femminile. Io sconsiglierei decisamente di aprire la nostra curiosità a queste devianze e raccomanderei invece di rimanere fermi nel contesto biblico. Parliamo di quello che c’è scritto, non di quello che non c’è scritto.

Deuteronomio 4:2 Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla, ma osserverete i comandamenti del SIGNORE vostro Dio, che io vi prescrivo.

Proverbi 30:6 Non aggiungere nulla alle sue parole, perché egli non ti rimproveri e tu sia trovato bugiardo.

1Corinzi 4:6 …. impariate a praticare il non oltre quel che è scritto….

Apocalisse 22:18 Io lo dichiaro a chiunque ode le parole della profezia di questo libro: se qualcuno vi aggiunge qualcosa, Dio aggiungerà ai suoi mali i flagelli descritti in questo libro; 19 se qualcuno toglie qualcosa dalle parole del libro di questa profezia, Dio gli toglierà la sua parte dell'albero della vita e della santa città che sono descritti in questo libro.

Cara sorella non ti spaventare della severità di certe espressioni bibliche, tutti ci poniamo tante domande, è normale, però alcune posso essere tentazioni camuffate da ricerca di sapienza e dobbiamo vigilare. E’ una fortuna per noi essere corretti da un Padre con tanto amore. Ebrei 12:5-11 - ….6 perché il Signore corregge quelli che egli ama, 7 …. infatti, qual è il figlio che il padre non corregga?

R.R.


(1) Alcuni riferimenti sono liberamente tratti da: “Esaù e Giacobbe. Dal conflitto al riconoscimento del volto dell’altro” (https://www.retesicomoro.it/esau-giacobbe-conflitto-riconoscimento-volto-altro/)

 

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