Un uomo e una donna si prendono per mano

DOMANDA:

[...] Ho letto il suo scritto Intimità tra fidanzati: cosa è concesso e cosa è proibito? e non ho capito l'espressione “ritengo che ogni azione, qualunque essa sia, debba essere originata e spinta da un sincero amore cristiano che poi si trasforma in amore umano”. Potrebbe spiegarmela meglio? [...]

RISPOSTA:

Certo. vediamola insieme.

“L’amore cristiano” secondo me è il sentimento di un’anima dopo la conversione che poi diventa “comportamento”. Mi spiego meglio:

L’uomo che non conosce Dio ama ogni cosa attraente (nel senso di desiderarla, vuole avere, possedere).  La sua attrazione è attivata e percepita sia attraverso i sensi fisici che attraverso quelle spinte che lo mettono in posizione più elevate rispetto agli altri (il potere, l’affermazione, il successo ecc.).

Ovviamente parlo in modo generico, evidenziando in modo molto grezzo estremi in bianco e nero, solo per esprimere un ragionamento.

L’uomo che conosce Dio (o per meglio dire che è da Lui conosciuto) ha già in se stesso un seme attivo di Dio, che è stato risvegliato dalla memoria (ricordo l’imprinting di cui ho parlato a proposito della “nuova nascita”) il quale seme trasporta, riflette, conduce, irrora, illumina la sua anima della presenza divina che pian piano si affina e si percepisce sempre più.

L’amore di Dio allora, che non è paragonabile a quel sentimento che usiamo normalmente nel mondo e che chiamiamo con lo stesso nome, è come se avvolgesse e desse una forma a tutta la persona che ha fede. Dentro al suo cuore si manifesta realmente una presenza dello Spirito di Dio che lo “apre” e lo eleva. Questa elevazione è in tutte le dimensioni del pensiero: spirituale morale scientifico affettivo ecc.

Potremmo dire che più il credente si lascia amare da Dio e più “ama” lui stesso in modo nuovo, comprendendo molte più cose. “Com-prendere” cioè essendo in grado di accogliere, capire, riconoscere, apprezzare, prendersi cura, donarsi, unirsi a ciò che è bene puro e santo, perché sarà una trasformazione a somiglianza di Dio che è appunto puro e santo.

L’amore che viene da Dio e che riveste il credente allora, sarà di una ampiezza, lunghezza, profondità ben superiore a quello che sta nel mondo. L’amore del mondo è qualcosa di ristretto ed ibrido, miscuglio di passione desiderio, egocentrismo convenienza, necessità bisogno e distruzione, con poca donazione di sé.

Allora quando l’amore di Dio penetra e trasforma il cuore dell’uomo che lo accoglie, questo cuore vivrà sì nel mondo, ma vivrà in modo completamente diverso. L’amore divino diventerà amore reale, manifestato nei comportamenti umani.

Si ripete, insomma, in ogni cuore il mistero dell’incarnazione dell’Eterno in Cristo Gesù. Dio Padre viveva in Dio-Cristo e operava e faceva conoscere il suo carattere d’amore che libera, accoglie, perdona ecc. ma anche che non scende a patti col peccato e caccia i mercanti dal tempio (Matteo 21:12-13).

La spinta dell’amore cristiano nel nostro cuore ci spinge ad imitare Cristo. Ad amare non più tutto quello che ci sembra desiderabile per i nostri interessi, ma ad accogliere solo ciò che “è bene” secondo l’infinita sapienza di Dio che riesce a infondersi in noi, tramite appunto il dono dello Spirito Santo, accessibile a tutti i credenti:

“E Pietro a loro: «Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e voi riceverete il dono dello spirito santo. Perché per voi è la promessa, per i vostri figli, e per tutti quelli che sono lontani, per quanti il signore, nostro dio, ne chiamerà»” (Atti 2:38-39)

Senti come, leggendo questo passo, i polmoni si riempiono e il respiro è pieno? Nello spirito nostro avviene una cosa simile quando si riempie dello Spirito di Dio.

Solo dopo aver conosciuto l’amore di Dio possiamo provare ad amare a nostra volta. Infatti l’uomo non sarebbe mai in grado di amare niente se prima non venisse amato da Dio, che in Cristo ce lo ha mostrato donando Sé stesso. Per questo l’apostolo Giovanni dice:

“Noi amiamo perché egli ci ha amati per primo” (1Giovanni 4:19).

R.R. (prima pubblicazione 30-10-19)

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