Uomo afflitto dai suoi pensieri

DOMANDA:

Buongiorno fratello Renzo, hai detto che se noi rimaniamo nel amore di Dio, se siamo vicino a Lui ci ha promesso che non ci succederà niente, invece io nella mia vita vedo come più mi avvicino a Dio più i problemi del mondo mi vengono addosso e delle volte non riesco a essere tranquilla ad avere la pace di Dio per vivere ogni giorno in tranquillità e pace.

RISPOSTA:

Buongiorno cara sorella. Tu tocchi un punto importante che accenneremo tra breve, ma che non riguarda in modo centrale il centro della riflessione video del 2016 che hai sentito, che mirava a sviluppare altri punti. Il titolo era: IL CRISTIANO E LA PREGHIERA NEI TEMPI DIFFICILI DI OGGI, e nella descrizione avevo scritto: “In questi periodi che diventano sempre più difficili e confusi il cristiano dovrebbe acquisire maggiore equilibrio e stabilità sopra le ondate emotive, pregando per un ricevere dal Signore molto discernimento e capacità di intercessione.” Il contenuto centrale del video introduce una vigilanza necessaria per i periodi che viviamo e una necessità di individuare i nostri punti forti su cui lavorare: vigilanza contro le ondate emotive mediatiche e intercessione per gli altri nelle preghiere (argomenti che spero di continuare ad approfondire presto in altri video).

In effetti in tutto questo contesto, incidentalmente, ho detto che se restavamo vicini al Signore non ci sarebbe successo niente (non ho detto che “Lui ci ha promesso che non ci succederà niente”). La mia frasetta appena accennata, che hai colto, andava inserita in quel contesto del video e, assieme alla parabola della vite e dei tralci, per chi rimaneva in Cristo, era da intendere come un incoraggiamento a non avere paura, perché qualsiasi cosa ci succeda nessuno potrà staccarci da Lui: Romani 8:35 "Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Sarà l'afflizione, o la distretta, o la persecuzione, o la fame, o la nudità, o il pericolo, o la spada? 36 Come sta scritto: «Per amor tuo siamo tutto il giorno messi a morte; siamo stati reputati come pecore da macello». 37 Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori in virtù di colui che ci ha amati".

Adesso comunque proviamo a spiegare meglio, stavolta secondo la prospettiva da te indicata:

Gesù ci ha chiesto di seguirLo, ma non ci ha mai promesso una vita facile nel mondo, anzi è proprio il contrario! Chi segue Gesù non avrà sicurezze da parte del mondo: Matteo 8:19 "Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: «Maestro, io ti seguirò dovunque tu andrai». 20 Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo»."

Il mondo (inteso come mondanità, come parte che si è dimenticata di Dio) gli sarà sempre più ostile perché riconoscerà in lui la presenza di Gesù stesso, che il mondo, sottoposto a Satana, odia: Giovanni 15:18 "«Se il mondo vi odia, sapete bene che prima di voi ha odiato me. 19 Se foste del mondo, il mondo amerebbe quello che è suo; poiché non siete del mondo, ma io ho scelto voi in mezzo al mondo, perciò il mondo vi odia. 20 Ricordatevi della parola che vi ho detta: "Il servo non è più grande del suo signore". Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. 21 Ma tutto questo ve lo faranno a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato.”

La persecuzione (soprattutto di carattere interiore spirituale) è il “normale”pane del cristiano: "Del resto, tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati" (2 Timoteo 3:12).

Ora se noi non siamo sufficientemente realisti, non è tutta colpa nostra, ma in gran parte di una predicazione “facilona”, superficiale e “buonista” che evidenzia solo le parti facili, quelle in cui sembra che un cristiano sia sempre automaticamente nella pace, felice e contento, inattaccabile da ogni preoccupazione. In parte è vero che stiamo bene, ma si tratta di una serenità interiore acquisibile da una unione continua con il Signore (in questo senso era da intendere l’esempio del video dei tralci). Solo in una continua unione spirituale (santificazione-consacrazione) con il nostro Signore, potremo percepire la pace che Gesù ci ha donato che è a "un’ottava superiore" a quel concetto di pace che il mondo non capisce e non può dare: "Vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti" (Giovanni 14:27).

Questo concetto di pace va molto meditato, ci vuole tempo, perché non sempre riusciamo a comprenderlo; ma che lo capiamo o no, quella pace dell'anima è comunque possibile, realizzabile già adesso, NONOSTANTE TUTTO QUELLO CHE ACCADE, perché è una chiara promessa del Signore, e non ci dobbiamo scoraggiare.

Ecco come si è espresso in proposito il caro fratello pastore Marco Bacchiocchi:

“La pace che dà il mondo è l’assenza di ogni conflitto. Una persona che causa un problema si allontana e tutto è risolto. Un desiderio ti causa una tensione? Via! Non si desidera più nulla e risolvi tutto. In pratica il mondo ti fa desiderare una pace che è uno stato indotto di sonnolenza tra le nuvolette, lontano da ogni fastidio, godendo di tutto quello che ti può dare piacere."

Invece la pace che dà Gesù è uno stato di serenità e stabilità AL DI SOPRA DI OGNI CONFLITTO. Un dono ben più importante. Non dice senza sofferenza, ma anche con la sofferenza. Si può anche soffrire, ma avere pace nella consapevolezza della presenza del Cristo.”

In pratica, cara sorella, la nostra condizione umana di cristiani ci costringe a vivere "due realtà": una spirituale, in cui l'anima più si avvicina al Signore e più è felice e serena e quieta; un'altra condizione più fisica e terrena, in cui il nostro corpo vorrebbe non avere nessun problema e nessuna "croce", e soffre quando non trova quell'appagamento che desidera; quando si deve "caricare" di problemi suoi e magari anche di altri. Ogni vero cristiano vive queste contraddizioni, ma il Signore, che non ci lascerà mai, ci ha anche promesso che tali difficoltà saranno sempre da Lui controllate, affinché siamo protetti: "Nessuna tentazione vi ha còlti, che non sia stata umana; però Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze; ma con la tentazione vi darà anche la via di uscirne, affinché la possiate sopportare." (1Corinzi 10:13)

In tutto questo (che ha comunque una sua utilità nel piano di Dio) proprio per la vicinanza di Cristo, noi ne usciremo sempre vincitori: Siamo "più che vincitori" in Cristo (Romani 8:37). “Poiché tutto quello che è nato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede” (1 Giovanni 5:4).

Coraggio allora!

R.R. (prima pubblicazione 2021)

CORRELAZIONI

187D) LE DUE REALTA' - Riflessione in quattro parti 

Sorry, this website uses features that your browser doesn’t support. Upgrade to a newer version of Firefox, Chrome, Safari, or Edge and you’ll be all set.

Questo sito fa uso di cookie per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull'utilizzo del sito stesso.
Proseguendo nella navigazione accetti l’uso dei cookie; altrimenti è possibile abbandonare il sito.