vasaio forma vaso

DOMANDA: ....stamattina ho aperto la Bibbia e ho letto 2 versetti. Ma  non capisco...  Mi potrebbe aiutare, per cortesia?  Isaia 29:15 Guai a quelli che si allontanano dal SIGNORE in luoghi profondi per nascondere i loro disegni, che fanno le loro opere nelle tenebre e dicono: «Chi ci vede? Chi ci conosce?» 16 Che perversità è la vostra! Il vasaio sarà forse considerato al pari dell'argilla al punto che l'opera dica all'operaio: «Egli non mi ha fatto?» Al punto che il vaso dica del vasaio: «Non ci capisce nulla?»…

 

RISPOSTA: ...FACCIAMO PRIMA TRE CONSIDERAZIONI: poi cercheremo di comprendere il significato.

1) La volta scorsa le avevo suggerito come partenza di leggere delle frasi dal Vangelo (Matteo Marco Luca e Giovanni) perché presentano un approccio più facile. Ma non fa niente, è solo che nell'Antico Testamento magari dovrà avere più pazienza per cercare di inquadrare il contesto (inquadrare lo scritto è SEMPRE importante per capire perché succedono certe cose). 

2) Tenga presente che nessuna persona sa tutto e che tutti i credenti, anche i più sapienti, hanno dei testi di studio a cui fanno riferimento. Anche io come tutti mi devo spesso documentare, capire la situazione storica in cui succedevano quelle cose e il significato delle parole.  Quindi non c’è nulla di disdicevole sconveniente nel cercare queste notizie, che come vedrà più avanti sono raggiungibilissime da tutti.(1)

3) Consideri inoltre che per vari motivi lunghi ora da spiegare, molte chiese hanno spesso cercato di impedire al singolo credente la lettura personale della Bibbia (Antico e Nuovo testamento). Questo ha determinato una classe di “insegnanti qualificati”,  ed una classe di “persone comuni” che dovevano solo ascoltare le indicazioni date da quelli qualificati. Anche se l’intenzione di alcune chiese sembra protettiva e buona, col tempo ha significato tutt’altro. Io invece faccio parte di quelle chiese che ritengono cosa buona e utile che TUTTI possano accedere alla lettura regolare della Parola di Dio, anche da soli; perché questa lettura sarà di fatto guidata dallo Spirito Santo, Il Quale sa come far arrivare ai cuori la parola di Dio. Parola che non torna mai a Dio senza aver lasciato un buon frutto. Dice infatti lo stesso grande profeta Isaia che lei ha scelto: Isaia 55:11 “così è della mia parola, uscita dalla mia bocca: essa non torna a me a vuoto, senza aver compiuto ciò che io voglio e condotto a buon fine ciò per cui l'ho mandata.”

PASSIAMO DUNQUE ALL’INQUADRAMENTO storico teologico del testo:

il popolo di Dio, gli ebrei, sono spesso un modello per studiare per capire il comportamento dell’uomo in genere e per capire come pensa Dio, il Suo carattere, il Suo modo di educare il Suo popolo [nel quale tronco siamo stati innestati anche noi cristiani (Rom 11:24)]

L’uomo ha la caratteristica di dimenticare sempre Dio. Parte bene, ma poi per strada dimentica e si unisce a cose estranee a Dio (chiamate idolatrie). Per questo l’Eterno nel corso della storia di Israele ci ha mostrato come lo ha spesso corretto con punizioni o gratificazioni; più o meno come un genitore fa con i bambini piccoli.

Ad un certo punto della loro storia gli ebrei erano divisi ed in lotta anche tra loro: a nord c’è il regno di Israele e a sud il regno di Giuda con Gerusalemme. Erano tutti giudei, ebrei, ma divisi tra loro. Dio mostra nel cap. 29 di Isaia come corregge-punisce la parte che si era allontanata da Lui unendosi ad altri popoli, e come invece gratifica quella parte che Gli era rimasta fedele.

Prendiamo ora Isaia 29:5-8, Gerusalemme viene protetta e liberata dai nemici (Assiri). Gerusalemme esultava per questa liberazione, ma presto tornò ad un certo lassismo religioso, nel peccato.  Isaia 29:9-12,  l’insensibilità degli abitanti di Gerusalemme nei confronti dell’Eterno causò loro una cecità spirituale (in modo simobolico, nel senso che non riuscivano più a vedere con chiarezza la volontà di Dio); anche i profeti non capivano più chiaramente la Sacra Scrittura. Isaia 29:13-14 anche se Gerusalemme professava esteriormente il culto a Dio, in realtà il loro cuore era lontano, e la loro religione era solo formale. La loro saggezza dunque sparisce. Isaia 29:15-16, (i versetti su cui lei si è soffermata) evidenziano una minaccia per questi credenti deviati, che facevano le cose di notte, di nascosto, come se Dio non li potesse vedere. Questo modo di fare ribaltava la realtà  della fede, era come se il vaso potesse dire fare ed essere ciò che il vasaio non sapeva. Il Vasaio-Dio invece sa perfettamente perché ha creato quel vaso, la sua forma, il suo scopo, e il vaso non può fare come gli pare.

Quanto lei ha intuito e scritto (Vers. 15 Nessuno ci deve allontanare dal Signore escogitando piani occulti. Vers 16 l'agire senza regole, rispetto e riconoscenza comporta la perdita del senso della vitae si rimane confusi e frastornati. L'essere umano vegeta ed è sempre arido. ) è corretto, ma potremmo sviluppare meglio il messaggio. I vv. seguenti 17-21 accennano anche verità escatologiche che si realizzeranno nel secondo avvento, quando Gesù ritornerà. Il periodo chiamato “Millennio”.

CONCLUSIONI E RIFLESSIONI per tutti noi, ai nostri tempi:

Attualmente, dietro un’apparente UNIONE FORMALE delle chiese cristiane  (cattolici protestanti ortodossi), ci sono RELIGIOSITÀ DIVISE in cui si professano dottrine molto diverse tra loro, pensando erroneamente che offrire sacrifici di lode al Signore in questo modo promiscuo a Dio vada bene lo stesso (ecumenismo politico). Questa, ritengo sia una illusione religiosa, che non corrisponde affatto alla volontà di Dio, Il Quale per ora avvisa ma poi agirà. La fede cristiana di oggi è una fede apparente e formale, con un popolo di credenti non più interessato alla verità, che delega sempre ad altri (preti e pastori) la cura della propria anima. Dallo studio attento delle profezie bibliche, ed in particolare di Apocalisse (per esempio nelle lettere alle sette chiese), si comprende benissimo che ai nostri tempi il cristianesimo dovrà essere FILTRATO purificato da parecchie estraneità se vuole tornare ad essere gradito a Dio. Siamo alla vigilia di grandi cambiamenti e il Signore non tollera più tali estraneità.

Se i dirigenti di queste chiese sono anch’essi colpiti da cecità (come i giudei e i profeti che si erano allontanati al tempo di Isaia) e non sanno più capire il piano di Dio che si sta realizzando, questo non significa che noi singolarmente dobbiamo seguirli. Infatti con lo Spirito Santo donatoci per i meriti di Gesù, possiamo tutti capire come stanno le cose, e allo stesso tempo siamo tutti responsabilizzati direttamente, in modo da fare liberamente le nostre scelte. Intendo senza condizionamenti gerarchici.

Da come la vedo io si tratta dunque di un invito a ritornare a Dio, alle forme più vere di culto, all’essenziale della fede, senza più ambiguità idolatriche o culti ipocriti superficiali. Riscoprire il piano di Dio, i Suoi tempi, quanto ha preparato per l’uomo, è fondamentale per prepararsi ed essere vigilanti.

 


(1) Ad esempio io mi sono servito dei Commentari “Investigare le Scritture” Ed. La Casa della Bibbia; e “Commentario biblico del discepolo” di MacDonald. Uso anche una Bibbia da studio versione Nuova Riveduta (NR), con note di J. MacArthur. In più quando serve cerco materiale in internet o altri testi. Questo non certo perché sono più bravo degli altri, possono farlo tutti, la differenza sta solo nel fatto che essendo in pensione ho più tempo da dedicare agli studi biblici.

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