piccola pianta tra le mani

[Prosegue da: IL SIGNORE PUO' PERDONARE UN PECCATO CHE SI RIPETE? ]

DOMANDA: Come posso essere salvato se continuo a peccare? E di conseguenza una persona nata di nuovo continua a peccare?

RISPOSTA:

A) Non dobbiamo confondere la salvezza da una parte, con i peccati involontari che commettiamo nella nostra vita terrena, dall’altra parte.

LA SALVEZZA è una acquisizione di fede in Cristo Gesù in previsione della vita eterna; cioè la promessa in cui noi crediamo, che per i meriti di Gesù, saremo trasformati/rigenerati completamente in nuovi esseri, nell’eternità (1).  La nostra persona in tutte le sue componenti non è mai ferma come una fotografia ma in continuo movimento.  Per i cristiani diremmo un “continuo divenire”. Noi ora viviamo per fede, ma il nostro corpo attualmente è ancora sottoposto alla condanna del peccato (nel senso che deve tornare polvere), ed ha desideri contrari allo spirito (2).   Questo contrasto carne-spirito è alla base di tutti in nostri conflitti finché saremo sulla terra. L’apostolo Paolo esprime in forma efficace questo combattimento terribile (3).  

B) Allo stesso modo non dobbiamo confondere la “nuova nascita” (che otteniamo per fede, qui sulla terra mentre ancora viviamo nella carne, imperfetta) con lo stato di “esseri nuovi”, che a Dio piacendo raggiungeremo nei “cieli nuovi e terra nuova”.

La domanda che poni (una persona nata di nuovo continua a peccare?) è facile e allo stesso tempo difficile da trattare, gli studiosi sono divisi, ma presentando tutti argomentazioni ragionevoli, penso che tutto dipenda da come ci poniamo davanti alla questione teologica. Proviamoci.

C’è un punto decisivo nella Scrittura in 1 Giovanni 3:9 che ha fatto inciampare molti; riportiamo almeno tre versioni bibliche:

 

Nuova Riveduta:

1Giovanni 3:9

Chiunque è nato da Dio non persiste nel commettere peccato, perché il seme divino rimane in lui, e non può persistere nel peccare perché è nato da Dio.

C.E.I.:

1Giovanni 3:9

Chiunque è nato da Dio non commette peccato, perché un germe divino dimora in lui, e non può peccare perché è nato da Dio.

Nuova Diodati:

1Giovanni 3:9

Chiunque è nato da Dio non commette peccato, perché il seme di Dio dimora in lui e non può peccare perché è nato da Dio.

 

Come si vede la CEI e la Nuova Diodati sono molto simili in una certa assolutezza: “Chiunque è nato da Dio, non commette peccato, non può peccare” mentre la Nuova Riveduta esprime una traduzione interessante: “Chiunque è nato da Dio non persiste nel commettere peccato, perché il seme divino rimane in lui, e non può persistere nel peccare perché è nato da Dio.” Cerchiamo di approfondire.

Abbiamo detto che la “nuova nascita” non è un motore elettrico che una volta premuto il tasto ”ON”, parte a “regime pieno”; si tratta invece di un avvio verso la perfezione che si realizzerà maturando, ma che ancora non è completo, perché il nostro essere umano ancora non è perfetto.

Nella “nuova nascita” (da non confondere col semplice atto pratico del battesimo in acqua), ammesso che vi sia stata (4), vi è stato un intervento reale di Dio, spesso consapevolmente desiderato e voluto da parte dell’uomo, che Dio ha accolto e concesso per i meriti di Cristo. E cosa succede di particolare? Rileggiamo le frasi sopra di 1 Gio 3:9: “perché il seme divino rimane in lui”; “perché un germe divino dimora in lui”; “perché il seme di Dio dimora in lui”. Dentro l’uomo entra il “seme di Dio”. Questo è il punto. La nuova nascita è un seme che Dio pone stabilmente dentro al cuore e che poi crescerà portando frutto. Stabilmente perché quel seme di Dio “dimora” nell’uomo che Dio ha accolto. Dimorare significa abitare, restare, non è un passaggio fuggevole transitorio. Attenzione adesso: in qualsiasi modo sia composto questo “seme di Dio”, essendo appunto di natura divina, non ha nulla a che vedere col peccato. In questo senso allora l’uomo (il seme di Dio nell’uomo) “non può più peccare”. Man mano che cresce questo seme nell’uomo, “convince” tutto l’intero essere nostro e in questa progressione ci santifichiamo, ovvero siamo sempre più in Dio stesso e quindi sempre più distaccati dal peccato, e quindi sempre meno pecchiamo (5).

Allora alla domanda: "una persona nata di nuovo continua a peccare?" Potremmo rispondere che non c’è alcun atto magico che dalle ore  X:00, alle ore X:01  abbia trasformato l’uomo peccatore in un uomo perfetto che non può più peccare. Tuttavia dal momento in cui il Signore ha toccato un cuore, quel cuore si troverà sulla via della perfezione; e gradatamente quelle cose che non erano gradite a Dio che “normalmente” faceva prima, al crescere del Signore in lui, automaticamente, verranno allontanate e non più desiderate. Tutto questo sempre in una continua “normale” crescita spirituale che non costerà grande sforzo, ottenuta per sola grazia. E’ la stessa presenza del Signore che iniziando una rinascita in noi la porterà a compimento. Secondo questo ragionamento possiamo capire un’altra frase molto profonda, fin troppo usata in maniera superficiale: ”Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me” (Galati 2:20).

In pratica la vita terrena del cristiano, dal momento in cui il Signore tocca i cuori, è un progressivo spostamento del suo baricentro dal corpo allo spirito; dove per spirito intendiamo quella parte della nostra persona preposta alla comunicazione con Dio: lo spirito dell’uomo (minuscolo) che percepisce lo Spirito di Dio (maiuscolo). Nel seguire lo Spirito di Dio e nel riflettere la Sua grazia all’interno della nostra persona, tutte le componenti della nostra persona "si convincono" e assomiglieranno sempre più al Signore “di gloria in gloria”:   “E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione del Signore, che è lo Spirito” (2Corinzi 3:18). Lode a Dio.

 


 

 

 

 

(1) Giovanni 3:15 affinché chiunque crede in lui abbia vita eterna: Giovanni 6:40 Poiché questa è la volontà del Padre mio: che chiunque contempla il Figlio e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno».

(2) Gal 5:17 Perché la carne ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; ….

(3) Rom 7:21 Mi trovo dunque sotto questa legge: quando voglio fare il bene, il male si trova in me. 22 Infatti io mi compiaccio della legge di Dio, secondo l'uomo interiore, 23 ma vedo un'altra legge nelle mie membra, che combatte contro la legge della mia mente e mi rende prigioniero della legge del peccato che è nelle mie membra. 24 Me infelice! Chi mi libererà da questo corpo di morte? 25 Grazie siano rese a Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore. Così, dunque, io con la mente servo la legge di Dio, ma con la carne la legge del peccato.

(4) Personalmente ho dei dubbi che la cosiddetta “nuova nascita” avvenga e sia avvenuta così frequentemente come si dice, battezzandosi o facendo una professione di fede ad alta voce o anche “parlando le lingue”. Molti credenti che dicono di essere “nati di nuovo”, non lo sono affatto e parlano con una mentalità vecchia del tipo giudaico-cristiana. Ritengo che la “nuova nascita” sia un vero e proprio incontro con il Signore non molto definibile, ma molto potente e importante, più reale di quanto si pensi, che avviene secondo la Sua volontà ed immeritata grazia. Non credo sia classificabile, ma certamente produce degli effetti risolutivi sul nostro destino.

(5) l’intero essere nostro cioè spirito anima e corpo  (1 Tess 5:23). Per approfondire questo meccanismo della nuova nascita può essere utile lo scritto: dossier n. 93) la meravigliosa nuova nascita nella spiritualità cristiana 2 in https://www.ilritorno.it/images/documenti/dossier/nn2.pdf e il video: n. 5) "la nuova nascita cristiana (o rigenerazione)" in https://youtu.be/up4kco41zbs  

 

 

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