Ponte nel bosco

DOMANDA: è necessario anche stare digiuni per allontanare il diavolo o siamo già stati salvati per fede?

RISPOSTA: Per prima cosa vediamo il concetto di salvezza, poi penseremo al digiuno e a come allontanare il diavolo.

CHE COS’È LA SALVEZZA?

Per capire la salvezza (di chi? da cosa?) dobbiamo prima sapere che c’è una condanna in atto. Infatti  Tutti quanti quando nasciamo saremmo nel peccato e senza la grazia: “poiché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio,” (Romani 3:23).   Allora quale sarebbe il nostro destino? Se restassimo nel peccato saremmo condannati solo a morire senza poter entrare nell’eternità:  "…così la morte si è estesa a tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato" (Romani 5:12)

Questa morte non è solo quella che vediamo ogni giorno quando il nostro corpo si invecchia, ma è la morte eterna, quella che avverrà negli ultimi tempi. Chi non ha la grazia di Dio, morirà per sempre.  La condanna dunque è questa: l’uomo nasce nel peccato perché anticamente disobbedì in Adamo, vive nel peccato e se qualcosa non cambia nel suo cuore morirà nel peccato; quindi quando ci sarà il giudizio finale non potrà ereditare la vita eterna, il paradiso, ma resterà morto in eterno.

La salvezza invece ci libera dalla condanna della morte eterna. Dio infatti pensò di modificare questa condanna liberandoci per mezzo di Gesù, chiamato anche “nostra Salvezza”:

-“Infatti il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore” (Romani 6:23)

-….Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori…. (1Timoteo 1:15)

-«Credi nel Signore Gesù Cristo, e sarai salvato tu e la casa tua». (Atti 16:31)

-poiché se confessi con la tua bocca il Signore Gesù, e credi nel tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato. (Romani 10:9)

La salvezza è un atto talmente semplice e meraviglioso che spesso ci sfugge: Dio ha già operato la salvezza gratuitamente in Cristo e ce  l’ha donata, se la vogliamo accogliere. E’ come un pacco-dono, il Signore stesso te lo porge, lo vuoi o no? Non dipende dalla tua bravura, dalle tue opere, di come eri di come sei..  ma solo dalla tua accettazione o meno, dal fatto se ti fidi o no di chi ti porge questo dono (fede).  

Tutti dunque possiamo essere salvati.  Possiamo, è una ipotesi; dipende da noi. Se accettiamo questa salvezza allora i nostri pensieri e il nostro camminare nel mondo andrà nella direzione di Dio e “torneremo a Lui”, cioè ci convertiremo (convertirsi significa cambiare direzione e tornare indietro). E’ solo una accettazione mentale sulla base della fede. Il Signore ci dice che è possibile essere salvati dalla condanna se crediamo in Lui. Se lo accettiamo allora siamo salvati, se non lo accettiamo allora restiamo nel peccato. La fede dunque oltre che un dono, è anche una nostra scelta. 

Quando accettiamo Gesù nel nostro cuore sparisce ogni peccato. Non esiste più il peccato nel nostro cuore.

LA SALVEZZA NON E' UN DIRITTO ACQUISITO

Quanto abbiamo detto finora sulla salvezza non significa che questa sia un pretenzioso diritto ormai acquisito davanti a Dio; e nemmeno che “qualsiasi” cosa facciamo o faremo vada sempre bene.

Il discorso è complesso e le chiese si dividono facendo lunghe trattazioni su chi dice che la salvezza si può perdere e chi dice di no. Vi risparmio tali disquisizioni e senza voler aprire nessuna polemica, parlerò in maniera semplice sulla base di quello che la mia coscienza mi dice, sorretta dalle Scritture:

Quando dice: “E non contristate lo Spirito Santo di Dio, col quale siete stati sigillati per il giorno della redenzione” (Efesini 4:30) significa che la nostra attività, le nostre scelte rimangono sempre libere.

Se siamo sempre liberi potremmo anche rinnegare Dio, nonostante la salvezza. Tutta la Bibbia parla di un popolo salvato ma che spesso si rivolta di nuovo contro Dio. La generazione di Mosè per la sua ricaduta nell'idolatria non vide la terra promessa (salvo alcuni); vi giunse invece la generazione successiva.

Il destino dell'uomo è lasciato nelle mani dell'uomo da Dio stesso, che ha sempre posto davanti a lui una scelta: "se camminerai per le mie vie.." "se osserverai i miei comandamenti..."   se l'uomo sceglie la fedeltà a Dio E IN LUI RIMANE (la fedeltà si vede dai fatti che seguono, non dalla sola scelta iniziale) allora otterrà tutte le benedizioni che Dio ha promesso.

Anche noi potremmo andare contro la grazia rifiutando l’amore e le sollecitazioni dello Spirito Santo. Potremmo rifiutarLo e persino bestemmiarLo a parole o nei fatti, ed allora in quel caso saremmo nuovamente perduti, così come è scritto:

Perciò io vi dico: Ogni peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini; ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà loro perdonata. (Matteo 12:31 e anche Mar 3:29; Luca 12:10)

Perciò, chi pensa di stare in piedi, guardi di non cadere.(1 Cor 10:12)

Credo quindi che dovremmo molto curare il timor di Dio, il ringraziamento, la vigilanza, la lode e l'adorazione.  Se queste giuste attitudini del cuore e dello spirito nostro ci accompagneranno, allora potremo stare sereni e fiduciosi; sicuri non di noi, non di una regola, ma del Signore.

IN SEGUTO ALLA SALVEZZA IL DIGIUNO E' NECESSARIO PER LIBERARCI DAL DIAVOLO? 

In certi momenti questa pratica può anche essere esercitata, ma  personalmente non credo sia indispensabile. Per liberarci dal diavolo ciò che conta è la presenza del Signore e pregare con fede nel Suo nome.

A quanto ci è dato sapere Gesù non digiunava se non quando rimase nel deserto per quaranta giorni; ma è probabile che questo non sia dipeso dalla sua volontà di digiunare quanto dal fatto che il deserto era appunto… deserto.

Il riferimento scritturale di Matteo 17:21 [“Questa specie di demòni non esce se non per mezzo della preghiera e del digiuno»] non è riportata da tutte le versioni bibliche; La versione “Nuova Riveduta” lo mette tra parentesi quadre per significare che potrebbe essere un'aggiunta. Anche la frase corretta di Marco 9:29 secondo la NR è “Egli disse loro: «Questa specie di spiriti non si può fare uscire in altro modo che con la preghiera»” senza accenno al digiuno, che comunque altre versioni riportano.

Si pensa che l’accenno al digiuno “sia stato aggiunto in tempi antichi da alcuni scribi per sostenere l’ascetismo” (1) (2)

Il rimprovero di Gesù ai suoi discepoli era dovuto solo alla mancanza di fede, con cui, se è in accordo con la volontà del Padre, si può ottenere ogni cosa, dunque anche la liberazione dal maligno.

Il concetto del digiuno va comunque elaborato meglio: vi sono periodi nella nostra vita in cui abbiamo bisogno di grande concentrazione, silenzi e riservatezza per trovare comunione con Dio e poterLo ascoltare meglio.

“Digiuno” in questo caso può intendersi come l’allontanamento intenso, momentaneo, da tutto ciò che ci distrae; non solo l’eccesso dei cibi, ma anche la TV, i cellulari, Internet, il telefono, ecc. limitandoci allo stretto indispensabile. Questo particolare stato di controllo su tutto ciò che “entra” nel corpo ma soprattutto nella mente, può essere vissuto per breve tempo in modo anche molto deciso, ma consiglierei sempre di evitare gli eccessi.

Cominciamo dalla preghiera: proviamo solo per il tempo che dura la preghiera a fare una specie di digiuno fisico e spirituale.  Stacchiamo tutto, come abbiamo detto: cellulare, TV, internet, ecc. Viviamo quel silenzio non come una privazione di cibo o di altre cose ma come una immersione nella riservatezza di Dio. Poi finita la preghiera ritorniamo nel mondo.

Più che di “disciplina del digiuno” che non approvo, parlerei quindi di momenti e periodo di riservatezza con il nostro Signore. Per fare un esempio, se con il Signore ci si scambia affetti ed amore, allora la nostra anima assomiglia a quella di chi è innamorato che cerca di stare in disparte dalla confusione del mondo, assieme alla persona amata, per poter sussurrare parole importanti.

Il diavolo, quando c’è il Signore accanto a noi, se ne va da solo, senza che noi fatichiamo.

CASI PARTICOLARI

Questo ovviamente non esclude periodi di conflitto e di lotte interiori intense per vari motivi, non sempre dovuti a nostri peccati. In questi “periodi di deserto” come a volte vengono chiamati, lo Spirito Santo ci insegnerà ogni cosa. A volte la trazione sofferta della nostra anima verso Dio, in una fase molto tormentata, potrà richiedere non solo il digiuno fisico ma anche un isolamento importante per il tempo necessario. Altre volte potrebbe esistere l'attività di spiriti maligni, ma anche qui bisogna distinguere se sono tentazioni verso un credente o richieste di preghiere per un non credente (esorcismo). Si tratta di situazioni diverse, che vanno viste caso per caso, quindi, secondo la mia opinione, non è possibile fare una regola generale.

R.R.


(1) Commentario “Investigare le Scritture”

(2) Ascetismo – Il complesso delle pratiche esteriori (rinunce, penitenze, mortificazioni, ecc.), dell’atteggiamento spirituale e anche delle dottrine, miranti al raggiungimento di una purificazione rituale e spirituale e alla conquista della perfezione religiosa in un assoluto distacco dal mondo; per estens., vita austera, di rinuncia. (Treccani)

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