Momento di preghiera

"Pregate in ogni tempo" (Efes. 6:18)

A volte non è facile mantenersi attivi e perseveranti in questa parola, sebbene siamo richiamati continuamente a vigilare e a fare della preghiera il nostro modus vivendi, quello del vero Cristiano.

Spesso ci sentiamo scoraggiati, abbattuti da tante prove e stanchi di continuare a tener duro in una vita che ti propone per lo più menzogna e problemi. Sono momenti, a volte opposti, e occasioni dove possiamo realmente mostrare agli altri la fede che ci anima.

Eppure, sebbene l'occasione sia sempre quella giusta, ci possiamo ritrovare a doverci esaminare direttamente per svelare prima di tutto a noi stessi se quella fede è ancora la stessa che animava il nostro spirito alla nuova nascita.

Il cammino del cristiano non è impervio solo all’esterno, nel mondo, in questi ultimi tempi, così difficili, lo è anche in noi stessi. La sola cosa che può fare la differenza è la preghiera e, sebbene, con difficoltà, dobbiamo spesso abbattere quel muro di vergogna davanti a Dio per non essere stati costanti nella preghiera al momento difficile, il Signore ci ricorda che:" Egli sostiene quelli che vacillano e rialza chiunque è caduto”(Salmo 145:14). Egli lo fa continuamente perché vale sempre la sua parola: "io non ti lascerò e non ti abbandonerò” (Eb. 13:5).
Sta scritto:" per tutto c'è il suo tempo, c'è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo"(Eccl. 3:1), ma Dio ci ricorda anche nella sua parola: “pregate in ogni tempo, per mezzo dello spirito, con ogni preghiera e supplica... con ogni perseveranza"(Efes.6:18), affinché per la preghiera non ci sia un solo tempo stabilito ma, come un atto fuori dal tempo, ogni momento sia quello giusto.

La preghiera è qualcosa di così personale e privato che ha bisogno di tempo e spazio umano che noi possiamo dedicare continuamente affinché ogni giorno acquisti il suo valore nel legame che creiamo col nostro Padre Celeste. Come in un dialogo privato con Dio, noi apriamo il nostro cuore affidandogli i nostri pensieri, paure, dubbi, angosce e tutti quei pesi che non possiamo portare da soli. Gesù stesso si appartava per pregare (come quando fu tentato nel deserto o quando stava per morire).

Il Padre è colui al quale noi ci rivolgiamo, Gesù il tramite attraverso il quale abbiamo pace con Dio (Romani 5:1) e la preghiera è la chiave del nostro rapporto con Lui. A cosa serve avere una chiave che non viene usata per il suo scopo? Gesù disse:" chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto"(Matteo 7:7) ma quando la risposta è "silenzio" il nostro cuore è tormentato perché crediamo che Dio non ci ascolti. La sua Parola, però, ci dice anche: "non avete perché non chiedete e non ottenete perché chiedete male (Giac. 4:2-3). È difficile ammettere che a volte il suo silenzio non è solo la risposta che meritiamo in quel momento, ma anche un monito nel capire se abbiamo chiesto la cosa giusta o se forse dovremmo cambiare la disposizione del nostro cuore perché la preghiera che rivolgiamo a Dio possa non essere superficiale e pensata invece con un cuore ben disposto. 

Infatti, "Dio resiste ai superbi"( Giac. 4:6) ed " è vicino a quelli che hanno il cuore afflitto"(Salmo 34:18). Qualunque sia la disposizione del nostro cuore esaminiamoci per portare la preghiera efficace, realizzata con fede certa (la stessa che animava i primi cristiani e i grandi uomini di Dio dalla creazione) che Egli, in ogni modo e in ogni tempo, risponderà.

Per cui, oggi voglio incitare il mio cuore e quello di tutti coloro che vorranno leggere, a pregare con un cuore sincero.
Se sono triste, io prego.
Se sono piegato, io prego.
Se sono angosciato, io prego.
Se sono aggravato di tanti pesi, io prego.
Ma anche, se sono gioioso, io prego.
Se sono grato, io prego.
Se ho speranza, io prego.
Che il Signore ci aiuti a pregare, Amen.

Ludovica Ferrari

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