Abbandonarsi al Signore

Quando Gesù ebbe preso l'aceto, disse: «È compiuto!» E, chinato il capo, rese lo spirito. (Giovanni 19:30)

Domenica scorsa mia figlia di 6 anni sale, tramite una scala, su di un muretto e mi chiama: "Papà, papà ... prendimi che mi lancio dai".

Mi avvicino e apro le braccia dicendole: "dai amore lanciati!".

Lei è felice, emozionata ma esita a lanciarsi, lo vuole, fa come per andare ma poi si ferma.

Allora le dico: "ma non avrai paura che il papà non ti prenda?"

Lei mi fa: "No Papà io so che tu mi prendi, ma ho paura di non riuscire io a fare il salto giusto".

Poi prende coraggio, chiude gli occhi e si lancia e, arrivata tra le mie braccia, mi dice: hai visto papà che ce l'ho fatta!. 

Riflettendoci poi ho capito l'origine della sua paura, non era la mancanza di fiducia in me come io pensavo, ma il pensiero di dover fare lei il salto giusto, come se dipendesse da lei, come se dovesse fare una certa parte del gesto, ed invece no, l'avrei presa comunque, bastava solo che si staccasse e si lasciasse andare come ha poi fatto.

Spesso non ci abbandoniamo nelle braccia del Signore non per mancanza di fede, ma perché pensiamo di dover fare qualcosa noi per colmare una lontananza che di fatto non c'è, come se dipendesse da noi almeno in parte il meritare la salvezza, e ci irrigidiamo, abbiamo paura, non ci sentiamo ancora pronti e rimaniamo fermi.

Lasciamoci andare, a noi basta solo un atto di fede, tutto è stato già compiuto.

M.V.

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