regina maligna davanti allo specchio

2 Corinzi 4:1 Perciò, avendo noi tale ministero in virtù della misericordia che ci è stata fatta, non ci perdiamo d'animo; 2 al contrario, abbiamo rifiutato gli intrighi vergognosi e non ci comportiamo con astuzia né falsifichiamo la parola di Dio, ma rendendo pubblica la verità, raccomandiamo noi stessi alla coscienza di ogni uomo davanti a Dio. 3 Se il nostro vangelo è ancora velato, è velato per quelli che sono sulla via della perdizione, 4 per gli increduli, ai quali il dio di questo mondo ha accecato le menti, affinché non risplenda loro la luce del vangelo della gloria di Cristo, che è l'immagine di Dio. 5 Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù quale Signore, e quanto a noi ci dichiariamo vostri servi per amore di Gesù; 6 perché il Dio che disse: «Splenda la luce fra le tenebre», è quello che risplendé nei nostri cuori per far brillare la luce della conoscenza della gloria di Dio che rifulge nel volto di Gesù Cristo. 

Il dio di questo mondo, satana, ha come attività principale quella di accecare le menti, e lo fa con un’astuzia tale da riuscirci perfettamente, se non trova l’ostacolo insormontabile della fede nel Signore che, come uno scudo, riflette i lampi di luce artificiale che l’ingannatore invia agli uomini.

L’astuzia principale è quella di falsificare la Parola di Dio deviando la fede verso una forma di idolatria più o meno consapevole.

L’idolo per eccellenza è la “religione”, insieme alle stesse chiese che la diffondono, intese come organizzazioni umane con regole ferree, dogmi, riti, formule verbali etc. La loro peculiarità comune, alla fine, è quella di predicare se stesse e non Cristo Gesù quale Signore.

Sono proprio queste chiese che allontanano i loro fedeli -che sarebbe meglio chiamare adepti-  dall’avere un rapporto personale con Gesù. Queste chiese fin troppo umane, frapponendosi come un muro offrono una tranquillità illusoria che crea la falsa convinzione di essere a posto con Dio, e quindi di poter dedicarsi indisturbati alle cose del mondo, istaurando un rapporto personale di sudditanza e di servizio con satana anziché con il Signore.

Diventano le chiese stesse "la luce": ma una luce di natura artificiale, fredda, accecante che lascia al buio i cuori. Quindi si diventa degli spettatori passivi di un’astuta illusione che crea dipendenza e non lascia spazio alla vera luce che viene dalla conoscenza della gloria di Dio che rifulge nel volto di Gesù Cristo.

Credo che il punto cruciale sia proprio il versetto 5: “Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù quale Signore..”  Questo solo dovrebbero fare quelli che hanno la vera fede parlano delle cose di Dio.

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