Torre

(Segue da... ULTIMI TEMPI BIBLICI E PERIODO DI TRIBOLAZIONE, DOVE SIAMO? – 278 UT)


Sia sempre benedetto il Signore che dopo averci chiamato, mentre rende sempre più preziosa e pura la nostra fede, ci prepara al rapimento. Questo evento infatti, il rapimento della Chiesa, si avvicina sempre più rapidamente e dobbiamo essere pronti non solo mentalmente ma anche praticamente. Che vuol dire essere pronti praticamente? Vuol dire che dopo aver studiato e capito tante cose, dobbiamo anche metterle in pratica.

Siamo messi davanti ad un passaggio necessario, anche se apparentemente difficile: dobbiamo continuare il progressivo distacco da quella parte idolatrica che è incastonata nei culti e nelle tradizioni di quella che continuiamo a chiamare “chiesa”, ma che è invece “Babilonia”.

Lo sdolcinato “buonismo” che ha prima intorpidito e poi anestetizzato le nostre comunità e la nostra fede, non ci sia di intralcio, perché non ha nulla a che vedere con l’amore di Dio. Dio ama la Sua creatura, l’uomo, e vuole liberarlo dagli inganni che, come torri di prigionia, lo hanno racchiuso in un “amore politico-sociale” dove tutto è permesso e dovuto. Ma Dio non ama gli inganni e questa “fortezza” costruita dalle forze sataniche crollerà; meglio dunque uscirne adesso, che esserne poi schiacciati sotto le rovine. Non sarà né la nostra forza né la nostra intelligenza a liberarci da queste forze oscure, ma sarà la potenza di Dio:

“infatti le armi della nostra guerra non sono carnali, ma hanno da Dio il potere di distruggere le fortezze, poiché demoliamo i ragionamenti e tutto ciò che si eleva orgogliosamente contro la conoscenza di Dio, facendo prigioniero ogni pensiero fino a renderlo ubbidiente a Cristo;” Cerchiamo allora di procedere con decisione senza paura.” (2 Corinzi 10:4-5) 

Dopo aver guardato dentro il nostro cuore, guardiamo attorno a noi e osserviamo con obiettività quelle parti dubbie delle dottrine, delle tradizioni, dei culti, delle affermazioni, delle chiese (compresa quella che forse stiamo frequentando) e, con il coraggio che è il momento di trovare, decidiamoci ad adoperare un taglio netto con quelle eventuali parti che non rispecchiano la volontà di Dio.

Anche se adesso ancora non lo vediamo nel nostro presente, noi dobbiamo osservare i culti, le preghiere e i comportamenti con gli occhi delle rivelazioni profetiche che si stanno realizzando, altrimenti perché lo Spirito Santo avrebbe ispirato l’Apocalisse? Non sono forse rivelazioni di Gesù risorto? Ecco infatti quanto dice il primo versetto:

Rivelazione di Gesù Cristo, che Dio gli diede per mostrare ai suoi servi le cose che devono avvenire tra breve, e che egli ha fatto conoscere mandando il suo angelo al suo servo Giovanni. Egli ha attestato come parola di Dio e testimonianza di Gesù Cristo tutto ciò che ha visto.” (Apocalisse 1:1-2)

Ebbene nei nostri studi sull’Apocalisse abbiamo già incontrato quello che succederà a Babilonia [22L) APOCALISSE - RIVELAZIONI DI GESU’ RISORTO ALL’APOSTOLO GIOVANNI – capitoli 17 e 18 alle pagine 224-248], ed abbiamo letto bene il perentorio invito del Signore ad uscire da certe condizioni di ambigua religiosità:

1 Dopo queste cose vidi scendere dal cielo un altro angelo che aveva una grande autorità, e la terra fu illuminata dal suo splendore. 2 Egli gridò con voce potente: «È caduta, è caduta Babilonia la grande! È diventata ricettacolo di demòni, covo di ogni spirito immondo, rifugio di ogni uccello impuro e abominevole. 3 Perché tutte le nazioni hanno bevuto del vino della sua prostituzione furente, e i re della terra hanno fornicato con lei, e i mercanti della terra si sono arricchiti con gli eccessi del suo lusso». 4 Poi udii un'altra voce dal cielo che diceva: «Uscite da essa, o popolo mio, affinché non siate complici dei suoi peccati e non siate coinvolti nei suoi castighi; perché i suoi peccati si sono accumulati fino al cielo e Dio si è ricordato delle sue iniquità." (Apocalisse 18:1-5) 

Lì è scritta la parte finale, il giudizio finalmente di questa grande costruzione ingannevole satanica, che ha attaccato chiunque vuole tornare a Dio. Questa potenza malvagia si è trasformata in tante religiosità che in apparenza sembrano buone ma che di fatto si sono allontanate da Dio, pure se dichiarano di servirLo.

Ora proprio in considerazione di quanto accadrà e che ci è stato rivelato, è il momento di uscire sul serio da queste strutture apostate.

È il contrario di quanto viene predicato con l’attuale “sincretismo religioso” [Vedi il nostro DOSSIER: 71D) RELIGIONE GLOBALE? NO GRAZIE!]

Ad esempio, l’idea che bisogna comunque pregare assieme al “fratello che sbaglia” è una idea inserita nell’“ecumenismo politico” che, ritengo, non sia più tollerabile davanti a Dio nell’epoca che si presenta.

Faccio un esempio abbastanza brusco: se io che mi definisco cristiano, mi metto a pregare con un altro che si definisce cristiano ma che, per esempio, rivolge le sue preghiere a delle persone morte che chiama “santi”, ebbene se io rimango a pregare con lui, è come se approvassi quella sua preghiera. Lo stesso dicasi per i rosari cattolici, buddisti o islamici. Non sto parlando delle intenzioni di queste persone che hanno la piena libertà di pregare chi vogliono e sarà comunque Dio a “leggere” queste intenzioni e a salvare i cuori che vorrà salvare, ma sto parlando di noi. Noi, che pensiamo di aver capito molte cose della fede, domandiamoci: è gradito a Dio quando uniamo le nostre preghiere a quelle e gliele presentiamo? Proprio perché si avvicina il tempo dei giudizi di Dio, e proprio perché il Signore ci ha spiegato già con dovizia di particolari quello che per Lui sarà accolto e quello che sarà rigettato, noi che crediamo nel rapimento della Chiesa, dobbiamo già adesso stare fuori da quelle cose che Lui ci ha indicato come peccato o idolatria.

Ogni giudizio ed attività sulle anime spetterà al Signore, ma per quello che riguarda noi, che ci riteniamo per i meriti di Cristo “popolo di Dio”, vista la prossimità del rapimento, ritengo che dobbiamo uscire da ogni forma di dubbia preghiera. Ripeto: non parlo di giudizio sulle persone o giudizio sulle intenzioni delle anime delle persone, ma della nostra libera conduzione della nostra anima e di come pensiamo che lo Spirito Santo la stia indirizzando.

R.R.

 

 

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