Acqua limpida

Efesini 2:8 Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. 9 Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti; 10 infatti siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo.

È vero che siamo salvati per grazia di Dio mediante la fede, tuttavia non finisce qui perché questo deve produrre poi le opere conseguenti e corrispondenti al disegno divino Perché "la fede senza le opere è morta" (Giacomo 2:26). Tali opere sono oggi più che mai importanti perché siamo vicini alla trasformazione di questo mondo: 

1 Corinzi 7:29 Ma questo dichiaro, fratelli: che il tempo è ormai abbreviato; da ora in poi, anche quelli che hanno moglie, siano come se non l'avessero; 30 quelli che piangono, come se non piangessero; quelli che si rallegrano, come se non si rallegrassero; quelli che comprano, come se non possedessero; 31 quelli che usano di questo mondo, come se non ne usassero, perché la figura di questo mondo passa. 

Le opere buone cristiane non sono solo quelle che ci suggerisce la superficiale bontà sociale; quelle sono alla portata di tutti i credenti di tutte le religioni e anche di tutti gli atei, ma le opere di cui parliamo per poter essere “buone” davanti a Dio devono coincidere con quelle  “che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo”. Sono qualcosa in più della carità generica; richiedono un adagiamento sicuro e completo con la linea che lo Spirito Santo ha tracciato con i tempi che viviamo.

Oggi dove tutto è ibrido, ambiguo e confuso c’è bisogno di un senso di piena totale onestà interiore. Stiamo parlando di INTEGRITÀ del nostro essere cristiani.

Giosuè 24: Io vi condussi…  10 vi liberai…   11 E passaste il Giordano, e arrivaste a Gerico; gli abitanti di Gerico, gli Amorei, i Ferezei, i Cananei, gli Ittiti, i Ghirgasei, gli Ivvei e i Gebusei combatterono contro di voi e io li diedi nelle vostre mani… 13 E vi diedi una terra che non avevate lavorata, delle città che non avevate costruite; voi abitate in esse e mangiate il frutto delle vigne e degli uliveti che non avete piantati… 14 Dunque temete il SIGNORE e servitelo con integrità e fedeltà; togliete via gli dèi ai quali i vostri padri servirono di là dal fiume e in Egitto, e servite il SIGNORE.

L'uomo è alla fine di un lungo percorso terreno. Il Signore ci ha dato molto: ci ha condotto, ci ha liberato, ha vinto il nostro nemico, ci ha dato stabilità e pace nel cuore….  14 Dunque temete il SIGNORE e servitelo con integrità e fedeltà. Osservate quel “Dunque…”  è la perfetta logica continuità: Ho fatto questo per voi questo e quest’altro, DUNQUE, PER CUI, ALLORA, DI CONSEGUENZA, ADESSO voi completate l’opera…

temete il SIGNORE…

Il timore di Dio non è la paura ma è un “timore reverenziale”, un rispetto timoroso verso una Maestà indicibile incommensurabile incomprensibile che ha potuto creare l’universo e noi. E’ anche il timore di poterlo offendere. E’ la premurosa necessità di poterLo contemplare per assestare, reindirizzare continuamente in nostri pensieri con i Suoi, in modo ubbidiente ed umile, perché solo in Lui è l’inizio e la fine nostra.

…e servitelo con integrità e fedeltà

La fedeltà non può essere disgiunta, staccata, dalla integrità.

E l’integrità si compone di due attività, due opere da mettere in pratica:

  1. togliete via gli dèi ai quali i vostri padri servirono di là dal fiume e in Egitto;
  2. servite il SIGNORE

Ne consegue per esempio che l'uomo, arrivato ad un certo punto di maturità di fede, come nei tempi in cui viviamo oggi, sia in grado di capire che “servire il Signore” mantenendo nel suo cuore delle forme che l'Eterno considera idolatriche, è solo una vana illusione. Adesso che abbiamo i mezzi per capire, dobbiamo pulire il rimanente rimasto nel nostro cuore: essere integri. Non deve rimanere niente di estraneo a Dio nelle forme di culto di preghiera e di parole e di attività con cui noi testimoniamo il Signore nella nostra vita terrena attuale.

Questa parte tocca a noi direttamente e liberamente. Non lo fa Dio al posto nostro. Certo ci aiuta ci consola ci rafforza ci protegge, ma la volontà di farlo spetta a noi. Ripeto: spetta a noi manifestare la nostra buona volontà e metterci nella condizione di voler praticare l’integrità.

Il motivo per cui questa urgenza sia adesso e non prima e per cui sia così importante farlo, è semplice: siamo vicini al rapimento, al ritorno del Signore, ad un periodo molto difficile per la terra e per l’orientamento dei nostri pensieri.  Il Signore ci ha scelti, chiamati, liberati, salvati, nutriti, resi maturi, adesso è tempo di mettere in pratica, con la massima perfezione di cui siamo capaci, TUTTO quello che il Signore ci ha insegnato. Allontaniamo da noi ogni preghiera che non sia rivolta a Dio, ogni forma di culto che non sia rivolta a Dio, prepariamoci ad incontrare il Signore. Basta compromessi col peccato!

R.R. (prima pubblicazione 2021) 

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