Punto interrogativo

CHI ERA WALTER LIPPMANN?

Walter Lippmann (1) – giornalista americano (1989-1974), vincitore di due premi Pulitzer (2) è stato un importantissimo riferimento per le analisi politiche degli anni 1931-1963. Non seguì mai il sensazionalismo o le opinioni comuni del grosso pubblico, mantenendosi sempre un osservatore distaccato. Non conformandosi nemmeno a quanto lui stesso aveva detto in precedenza, era capace di sostenere a seconda del caso, presidenti repubblicani o democratici. Intervistò due volte Krusciov, diresse il radicale “News York Word” ed il conservatore “Herald Tribune”. Si batté per il Patto Atlantico, l’indipendenza della Germania e contro la guerra del Vietnam.

RIFLETTIAMO:

Non ci deve scandalizzare una figura così anticonformista, capace di appoggiare persone di partiti diversi. Anzi in un certo contesto ci può anche insegnare qualcosa; in Italia infatti la personalità “liberal” (3), che ragiona con la propria testa, è poco presente. Questo non fa onore ad un popolo come il nostro, che una volta era chiamato di “pensatori” ma che oggi seguendo le ombre stereotipate (4) degli ideali antichi, abbraccia solo il vuoto conformismo costruito per lui a tavolino, da altri.

Una della frasi più famose che ha detto Lippman è proprio la seguente: “Quando tutti pensano allo stesso modo, nessuno pensa molto”. (5)

 La sua opera più importante, basilare per tutti gli studi di sociologia della comunicazione, è stata “L’opinione pubblica” (1921).

Lippman, con altri progressisti, attuò la tecnica dell’ascolto e dei sondaggi in modo da monitorare continuamente sensibilità e desideri dell’opinione pubblica. Purtroppo usò questo non per andare incontro ai desideri della gente, ma per creare nuovi argomenti che potessero convincerla a seguire le sue indicazioni. Lippman infatti credeva che la democrazia non potesse essere lasciata ai capricci del popolo, ma dovesse essere guidata, indirizzata, da una elite di illuminati (Tra l'altro convinzione molto diffusa anche nella classe dirigente britannica dell'epoca). Il problema è chi veramente decide e giudica ciò che è giusto e gestisce questo strumento di potere. Infatti pare che il ministro nazista Goebbels ammirò e si servì delle indicazioni di Bernays per la propaganda della Germania nazista, ed anche Lenin ammirò ed applicò le indicazioni di Lippman.  

E’ bene riflettere quanto certi pensieri siano stati influenti e determinanti per la storia dell’umanità.

Forse non sarebbe male se ognuno si domandasse: "ma quello che oggi io penso riguardo ai fatti del mondo, è mio o è frutto di una manipolazione mediatica di altri? E i fatti del mondo se non sono come sembrano, allora come sono?"

R.R. (aggiornato da G.C.)


(1) Notizie tratte da wikipedia e da alcune dispense universitarie.

(2) Il Premio Pulitzer è un premio considerato come la più prestigiosa onorificenza nazionale degli USA per il giornalismo, (anche per successi letterari e composizioni musicali). Viene amministrato dalla Columbia University di New York. (wikipedia)

(3) “Liberal” è detto di una persona non appartenete ad una linea politica precisa, progressista, attento alle questioni sociali ma molto rispettoso verso le libertà individuali. Uno in grado di votare più un programma che un partito. Nel nostro paese potremmo forse assomigliarlo al termine “Indipendente”

(4) “Stereotipato”: Ripetuto secondo un modello fisso, sempre uguale, in modo meccanico, e perciò non spontaneo (Treccani)

(5) Da Wikipedia

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