Cristo: Il primo amore

"Ho questo contro di te che hai abbandonato il tuo primo amore" (Apocalisse 2:4)

Come prosegue nel verso, capiamo che avere costanza non basta, fare opere giuste non basta, allontanarsi da chi propone e pratica il male non basta, mettere alla prova coloro che dicono di essere nati di nuovo ma sono bugiardi non basta, sopportare senza stancarsi (un'offesa o anche un fratello difficile) non è tutto se perdiamo di vista il motivo di tutto questo.

Gesù stesso pone l'accento sull'amore come bagaglio essenziale per il compito del credente, un amore diverso da quello che propone il mondo, e senza il quale quand'anche avessimo tutte le altre qualità di un buon credente non saremo nulla (1 Cor.13). Egli, infatti, riassunse tutti i comandamenti in due soltanto: ''ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente...E il secondo simile a questo è: ama il tuo prossimo come te stesso" (Matteo 22:37,39).

La differenza tra un uomo o una donna di Dio e chi non conosce ancora Cristo non sta nell’essere migliori l'uno dell'altro, ma è lo Spirito che abita in colui che crede ad aiutarlo, ad usare la Parola come FILTRO, su tutto ciò che del mondo può avere un'influenza nella sua vita. Per il suo cuore è come fosse un SETACCIO affinché sia capace di buttare via da stesso ciò che non è gradito a Dio.

Infatti la parola ci dice: "Esaminatevi" (2 Cor.13:45), e questo è il primo processo utile per un buon cammino di Fede che, sebbene possa risultare anche difficile da mantenere a volte, pone le basi per un’introspezione ad esame continuo di ciò che siamo, su ciò che crediamo, sul perché e il come lo crediamo.

Gesù parla alla chiesa di Efeso, come a tutti noi oggi, in questi pochi versi, vedendo prima di tutto il buono del loro cuore: la costanza per le cose di Dio, le opere buone, la distanza verso ciò che è malvagio, il sopportare per il suo nome, capire la sincerità di un vero credente e il non stancarsi. Quello che probabilmente può essere implicito e che queste sono tutte azioni che un credente può compiere anche con la sola mente, poiché sono tutte azioni razionali che possono essere spinte anche solo dall'impegno preso verso il Signore. Il cuore può apparire pieno apparentemente, ma in realtà è vuoto se non spinto dal motore unico dell'amore. Infatti, Un cuore nuovo che si esamina continuamente alla luce di Cristo, non spegne lo Spirito che è venuto ad abitare in lui, e le sue opere portano frutto per l'amore che ripone in Gesù.

Questo può svanire se non usiamo il giusto tempo per esaminarci e per renderlo continuamente il motivo di ogni nostra opera. Anche le nostre predicazioni di evangelizzazione possono risultare infruttuose e vuote se non sono spinte dal motivo del nostro amore per Lui. Sta scritto: “la lampada del corpo è l'occhio”, per cui ciò che muove un credente verso opere efficaci è il motivo del suo impegno e soprattutto la luce davanti ai suoi piedi: Gesù.

Per esperienza posso confermare che un’evangelizzazione fruttuosa parte da un occhio illuminato dall'amore per Cristo, ma con altrettanta esperienza dico anche che ho perso tante occasioni di buona predicazione perché ho lasciato che il mio amore per Cristo venisse sopraffatto dai problemi del mondo . 

Il nostro Signore, però, è così buono e misericordioso che non ci nega nuove opportunità per tornare sulla sua strada e la parola di Dio ci incita a riesaminare il nostro percorso di tanto in tanto dal motivo che lo muove alla meta verso la quale camminiamo, fino all'ultimo giorno della nostra vita. Anche una preghiera fatta col cuore giusto, per chiedere perdono, è buona per poter ristabilire il nostro rapporto con Dio. Un credente illuminato dall'amore di Cristo (Lui che offre a te) e dall'amore per Cristo (tu che rispondi al Suo amore) vede tutto con quegli occhi e, anche nelle difficoltà, i suoi passi si muoveranno grazie alla Sua luce perché il motivo è in Lui.

Ludovica Ferrari

 

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