sguardo di bambino preoccupato

Con gli eventi degli ultmi giorni sulla guerra, la lancetta delle preoccupazioni è andata a fondo scala e non si parla d'altro, come prima non si parlava d'altro che del covid e prima ancora dei profughi e domani si parlerà della mancanza di energia e di povertà, ecc.

Anche se quasi tutti i governi delle nazioni enfatizzano o minimizzano quello che fa loro comodo mostrando sempre di aver ragione,  è innegabile che negli ultimi anni le cose siano cambiate rapidamente - in peggio - per tutti quanti. Non si tratta di piccoli cambiamenti dovuti ai normali ricambi generazionali tra padri e figli, ma di grosse e rapidissime degenerazioni morali, storiche, politiche, religiose, ecologiche su scala globale, cioè su tutta la terra. Non approfondiremo qui lo specifico perché questa decadenza è visibile da tutti; non la vede solo chi non la vuole vedere.

E’ normale allora per la maggior parte delle persone più responsabili e sensibili essere umanamente preoccupati per sé per i propri figli riguardo al futuro ed è logico  porsi delle domande. Anche chi è credente ed osserva ed ascolta quanto accade o sta per accadere nella società, si chiede spesso quale sia il comportamento migliore da tenere di fronte a situazioni nuove che possono lasciare molte perplessità. Di solito ognuno ha un punto di riferimento sociale politico o religioso a cui guardare. Anche noi ovviamente come cristiani, abbiamo il nostro punto di riferimento che è quanto ci ha insegnato il Signore e quello che ci ha rivelato dovrebbe avvenire.

INQUADRARE I FATTI NELLE SCRITTURE PER NON ESSERE SORPRESI

Per i cristiani sarebbe bene avere sempre in mente lo scenario delle profezie bibliche che parlano degli ultimi tempi.  Questi insegnamenti vanno letti con sapienza e discernimento, aiutandoci l’uno con l’altro anche all’interno delle chiese. In questo modo non ci troveremo mai impreparati e poche cose potranno sorprenderci.

Quanto detto potrà sembrare banale eppure, parlando con molte persone che si definiscono cristiane, scopro che molti nemmeno sanno che Gesù deve tornare. Tra quelli che lo sanno pochissimi distinguono il rapimento dei credenti dalla venuta del Signore per il regno millenario e pensano ad una pace mondiale molto umana, magari imposta con le armi da un leader molto forte. Non conoscere le profezie che riguardano gli ultimi tempi, gli esodi, le "guerre e i rumori di guerre", le alleanze  politiche che cambiano continuamente, "le piaghe" che cadranno, ecc. significa vivere nell'ansia nella preoccuapzione continua. Non so quanto si possa reggere ed è anche per questo che spesso molte persone più fragili vanno "in tilt" o come si dice "vanno fuori di testa".

La pace del Signore il cristiano la vive già adesso dentro al cuore; è stabile e fiducioso del futuro.  Il mondo restaurato sperimenterà questa pace quando Gesù ternerà e realizzerà il Suo regno.  Viviamo dunque il più possibile sereni questi tempi, pure se sono umanamente incerti e preludono, anticipano sconvolgimenti più radicali. Di questi non dobbiamo avere paura perché il Signore ce li ha annunciati e sa come proteggerci.

I media, che vivono proprio di “effetti speciali”, sanno trarre vantaggio dagli stati emotivi (come la paura o la rabbia) che si sviluppano nelle incertezze reali del nostro tempo, per cui ogni tanto ci presenteranno dei fatti come delle novità inquietanti, magari amplificate. Questo lo dobbiamo dare per scontato. Il problema non deve essere dunque la sorpresa di fronte a questi fatti o possibili prospettive apocalittiche, bensì, come inserirle positivamente nel contesto della nostra fede.

Noi sappiamo che il piano di Dio è per la salvezza di chiunque in Lui ha fede, per cui, sicuri di questa promessa, andiamo avanti confidando sempre in Lui. Se qualcuno dovrebbe preoccuparsi è solo chi ha rinnegato il Signore.

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